MoVimento 5 Stelle Molise

Consedin: da Toma risposte vaghe, portiamo il caso in Procura

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Sulla questione Consedin, lo scorso novembre abbiamo chiesto al presidente Toma di fare chiarezza, ma le sue risposte sono state vaghe e non esaustive, così abbiamo eseguito un accesso agli atti.

La Regione, nell’attuazione del POR FESR-FSE Molise 2014-2020, si avvale di personale esterno per l’assistenza tecnica che recluta sia in modo diretto oppure attraverso società esterne.

A tal fine, nel 2017 è stata indetta una gara d’appalto dell’importo complessivo di 1.640.000,00 oltre IVA ai fini di affidare il predetto servizio di assistenza tecnica. La gara è stata vinta da un RTI (Raggruppamento temporaneo di imprese) costituito da Consedin S.p.a. e Ernst & Young Financial – Business Advisors S.p.a.

Lo scorso novembre, per conto di Consedin, 22 persone hanno preso servizio al 5° piano di via Genova per l’espletamento di questi servizi. Ma, guarda caso, alcuni dei prescelti, come riferito da diversi organi di stampa locale, sembrano molto vicini a rappresentanti della maggioranza o a esponenti politici di spicco del centrodestra regionale. Così, attraverso una interrogazione, avevamo chiesto al presidente Toma delle spiegazioni per chiarire a noi e ai cittadini questi dubbi:

  1. È vero o no che l’odierna amministrazione Regionale ha fornito indicazioni e suggerimenti alle aziende aggiudicatarie finalizzati al reclutamento di figure professionali vicine a consiglieri o assessori dell’attuale maggioranza o a esponenti di spicco del Centrodestra molisano?
  2. Se sì, è vero che tra le risorse professionali assunte per lo svolgimento del servizio di assistenza tecnica vi sono parenti stretti (fratelli, cognati) di consiglieri o assessori dell’attuale maggioranza, o comunque di esponenti di spicco del Centrodestra molisano?
  3. È vero o no che alcune risorse assunte dalle aziende aggiudicatarie sono attualmente titolari di ulteriori incarichi o hanno in essere ulteriori rapporti, sempre con la Regione Molise?
  4. Se sì, può specificare quali sono tali rapporti in essere e se ritiene tale prassi inopportuna, nell’ottica di fornire opportunità lavorative a un maggior numero di giovani molisani qualificati?

La risposta scritta fornita da Toma non ha affatto chiarito i nostri dubbi, e la nostra interrogazione attende da tempo di essere discussa in aula di Consiglio. La politica ha il dovere di dare e di pretendere risposte, ma soprattutto di fornire spiegazioni ai cittadini. E, visto il nostro legittimo dubbio in merito alla correttezza, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità di questo appalto, nonché in merito all’utilizzo di criteri meritocratici nella selezione del personale, abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura e all’Anac, affinché si faccia chiarezza su questa vicenda.

 Quali sono i nostri dubbi? La Consedin ha vinto la gara d’appalto anche grazie ai titoli e alle esperienze dei candidati indicati nell’offerta, chiamati a ricoprire le posizioni richieste dall’Amministrazione. Esperienze pluriennali maturate sui Fondi FESR e FSE.

Ma cosa è accaduto? In seguito alla stipula del contratto tra la Regione Molise e la Consedin, con formale accettazione della direttrice del dipartimento competente, Maria Olga Mogavero, 14 membri del gruppo di lavoro designati nell’offerta sono stati sostituiti da altre figure, pare senza una documentata ragione.

Il bando di gara prevedeva sì la possibilità di sostituzione, ma solo per “valide e documentate ragioni e comunque con l’assenso dell’Amministrazione appaltante, anche mediante la formula del “silenzio-assenso” (trascorsi 30 giorni dalla richiesta), a condizione che si garantisca un livello di esperienza e professionalità almeno equivalente”.

Guardando i curriculum, però, sembrano emergere una serie di anomalie, sui profili e sulle esperienze, nel confronto tra la figura proposta in fase di gara e quella subentrata a sostituirla.

Quindi, ai dubbi iniziali espressi nell’interrogazione e non ancora chiariti dal presidente Toma, si sono aggiunti ulteriori dubbi emersi in seguito al nostro accesso a tutta la documentazione.

Ma la politica deve agire in modo trasparente e non può lasciare dubbi. Per il bene e il rispetto della collettività, come politici, abbiamo il dovere, in questo caso, di pretendere risposte chiare, e se il presidente Toma e la maggioranza continuano a negarci in confronto e le discussioni, ci vediamo purtroppo costretti a ricorrere alle autorità giudiziarie.

Una vera sconfitta della politica che crea dubbi sulle procedure, che sfugge al confronto, che non dà risposte e che manda ai giovani un messaggio sconfortante: la meritocrazia nell’istituzione regionale pare, purtroppo, un miraggio.

Speriamo che ora la Procura della Repubblica a l’Anac, alla luce dei nostri dubbi e di tutte le documentazioni consegnate, faranno chiarezza e daranno spiegazioni a noi, ma soprattutto ai molisani.

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