Sulla gestione delle risorse idriche serve un Piano di emergenza regionale: ho presentato un’interpellanza urgente sul tema, chiedendo alla Giunta Roberti di riferire con chiarezza sullo stato dei rapporti interregionali con Campania e Puglia, sulla predisposizione del Piano e sulla disponibilità reale delle sorgenti del Matese.

di Roberto Gravina

La situazione di questi giorni a Campobasso e in diversi comuni molisani è solo l’ennesimo campanello d’allarme. L’acqua è oggi diventato in Molise un tema di emergenza cronica. Infatti, la mancanza di dati idrologici aggiornati e di un sistema di monitoraggio costante rende difficile pianificare investimenti, individuare dispersioni e attivare tempestivamente misure di contenimento.

Le nostre richieste alla Giunta

Il documento presentato in Consiglio richiama la necessità di aggiornare gli accordi interregionali stipulati decenni fa con Campania e Puglia in contesti storici e infrastrutturali profondamente diversi e che necessitano oggi di una revisione complessiva alla luce del mutato fabbisogno idrico regionale e delle nuove opere realizzate.

Alle carenze strutturali nel monitoraggio si aggiunge il fatto che la Regione Molise è da decenni coinvolta in accordi interregionali per la gestione e la fornitura di acqua a Campania e Puglia, creando una situazione paradossale in cui: da un lato non si conoscono con precisione le dispersioni interne, dall’altro si continuano a garantire forniture verso altre regioni senza una valutazione aggiornata della reale capacità del sistema.

Nell’interpellanza si chiede inoltre alla Giunta se sia stato avviato il Piano di emergenza idrica regionale, più volte sollecitato in Aula, e se i dati sulle portate, sulle perdite di rete e sui volumi trasferiti extra regione siano oggetto di monitoraggio costante e trasparente.

Infine, chiediamo di conoscere se la Regione abbia avviato tavoli tecnici o negoziali per la revisione degli accordi interregionali e per la gestione del cosiddetto “tubone” Molise–Puglia, sottolineando la necessità di evitare impegni preventivi che possano penalizzare ulteriormente il fabbisogno idrico locale.

Dopo la bocciatura della mozione che presentammo lo scorso maggio, questa interpellanza rappresenta un nuovo passo per riportare il tema dell’acqua al centro delle politiche regionali.

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