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Coronavirus, facciamo il punto sulla situazione in Molise

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Per quanto riguarda la diffusione del Coronavirus, in Molise non esiste alcuna emergenza e la situazione è sotto controllo. Tuttavia forniamo poche semplici regole a beneficio della tranquillità di tutti, stando alla larga da truffe e ‘fake news’.

Chi proviene dalle zone cosiddette ‘rosse’ o chi arriva in Molise da regioni nelle quali sono presenti casi accertati di Coronavirus, deve segnalarlo contattando i numeri messi a disposizione dall’Asrem, 0874-409000 e 0874-313000, attivi dalle ore 8 alle 24, nonostante, inspiegabilmente, il sito web della stessa Asrem parli di un solo numero disponibile e di orari diversi. L’Azienda sanitaria, tuttavia, specifica che “può succedere che i due numeri squillino a vuoto perché l’utente viene messo in attesa per l’intasamento della linea telefonica”.

Ad ogni modo, come spiegato sempre dall’Asrem, se ho la febbre e vengo da una zona a rischio, devo prima fare ricorso ai numeri dedicati per segnalare che sto tornando in Molise. Poi è consigliabile stare a casa e chiamare il medico riferendo appunto di avere febbre e tosse. Se dopo 3 giorni non passa, solo allora si può intervenire con i test.

Dunque, in ogni caso non bisogna intasare il centralino del 118, né recarsi in Pronto Soccorso. Aggiungiamo che resta sempre disponibile il numero informativo 1500 attivato dal Ministero della Salute per fornire informazioni sul Coronavirus.

Inoltre è fondamentale fare riferimento solo ai canali istituzionali ufficiali. In questo senso ci teniamo a smentire l’obbligo di chiusura delle scuole molisane per i prossimi giorni, ma confermiamo la sospensione delle gite scolastiche almeno fino al 15 marzo prossimo. Lo ha stabilito una speciale ordinanza del governo che ha uniformato i comportamenti da tenere nelle regioni non interessate dal contagio, come il Molise.

L’ordinanza prevede anche disinfettanti per le mani negli uffici della pubblica amministrazione, la pulizia straordinaria dei mezzi pubblici, una distanza di sicurezza tra le persone durante i concorsi pubblici, l’esposizione del decalogo del Ministero della Salute negli esercizi commerciali e l’intensificazione del monitoraggio delle forze di polizia.

Attenzione anche alle truffe, come segnalato dai Carabinieri. Segnalate telefonate o visite domiciliari di sedicenti medici e paramedici che chiedono di entrare in casa per somministrare il test per il Coronavirus: questa prassi non è prevista in alcun caso.

Ad ogni modo, se questo giustamente deve essere il momento dell’unione, deve essere anche quello della condivisione e della trasparenza. Il governatore ha annunciato che venerdì prossimo, in Consiglio regionale, relazionerà sul tema Coronavirus.

Bene, come impone il nostro ruolo all’interno delle istituzioni, chiederemo informazioni sulle modalità di gestione della rete sanitaria, sulle modalità di gestione dei Pronto Soccorso, quali siano i laboratori autorizzati per le analisi e quali i centri specialistici di riferimento per eventuali trasferimenti di pazienti, chiederemo se sia stata istituita un’unità di crisi, se gli operatori sanitari siano stati informati e formati. Come sempre, a tutela della trasparenza e dei cittadini.

Infine invitiamo tutti, organi d’informazione, istituzioni, parti politiche e cittadini a non creare inutile allarmismo e a condividere solo notizie ufficiali.

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