MoVimento 5 Stelle Molise

Cosib: stop alle pressioni politiche, mettiamo al centro le imprese

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Countdown per il rinnovo degli organi del Cosib, il Consorzio industriale della valle del Biferno oggetto da sempre dei più disparati appetiti politici. L’ultimo cuore industriale pulsante del territorio dovrà scegliere il suo presidente e il Comitato direttivo: non sarà una decisione semplice. L’importante è che non sia dettata dalle pressioni politiche perché, nel panorama della programmazione economico-industriale del Molise, il Cosib giocherà un ruolo determinante.

di Patrizia Manzo, portavoce del M5S in Consiglio regionale

Le ingerenze politiche favorirebbero alla guida del Consorzio il sindaco di Petacciato, che fa parte del Consorzio, pur non ricadendo territorialmente nella sua area. Gli unici tre enti locali che vi rientrano sono Termoli, Guglionesi e Campomarino. Stando ai rumors però, a nessuno dei tre andrà la presidenza, per questioni politiche e normative (il d.l. 39/2013 esclude Termoli per inconferibilità dei sindaci di comuni con oltre 15000 abitanti).

Il 22 ottobre, con l’elezione del presidente e del Comitato direttivo, la partita si dovrebbe concludere a Campobasso, nelle stanze del potere.

Quello che non vogliono capire in queste stanze è che bisognerebbe ripartire da una gestione virtuosa dei Consorzi per puntare a un rinnovato sviluppo produttivo. Bisognerebbe ripartire da una governance che sappia mettere al centro un’attenta pianificazione degli obiettivi strategici. Quello che non si riesce a cogliere è il bisogno impellente di cambiare rotta, affinché il Cosib possa tornare ad essere il cardine della rete di aziende che realizzano il sistema economico e sociale del territorio.

Le ingerenze politiche hanno danneggiato il nostro territorio per anni

La logica della pressione politica è dannosa e non produce sviluppo. La politica non deve essere una ‘società immobiliare’ che (s)vende beni che non le appartengono. Il Consorzio, che nel 1997 veniva classificato tra le prime tre realtà produttive europee su cui puntare, ha visto perdere la propria efficacia proprio per questi motivi, avendo sconfessato la sua mission, inquinata di visioni ed esigenze politiche miopi e di corto respiro.

Ora o mai più

Oggi più che mai è essenziale investire su una gestione libera da vincoli politici, che non perda di vista la difesa del territorio, l’attenzione ai vincoli paesaggistici o la tutela dell’ambiente. Così come è essenziale che si dia maggior margine di manovra alle industrie, finora utilizzate esclusivamente come bancomat, escluse da ogni rappresentanza e dalla possibilità concreta di incidere nelle scelte che le riguardano.

Non c’è da stupirsi che il nostro Cosib non sia più attrattivo, o che non riesca più ad essere collettore di futuro e di sviluppo. Questa quindi è un’opportunità unica, forse l’ultima, per poter scrivere il futuro industriale, e non solo, della nostra regione.

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