Una contraddizione inaccettabile nella gestione della sanità molisana: una gara d’appalto da 8,8 milioni di euro per completare la cosiddetta Torre Covid del Cardarelli, mentre il nuovo Piano operativo sanitario 2025-2027 prevede il trasferimento dell’ospedale alla struttura dell’ex Cattolica

di Andrea Greco

Nel pomeriggio di ieri mi sono recato direttamente sul ‘cantiere’ della Torre Covid dell’ospedale Cardarelli e con una diretta social, ho denunciato pubblicamente la follia amministrativa.

Da cinque anni si parla di questa torre Covid, nata da uno stanziamento iniziale di 4,5 milioni del decreto Rilancio del 2020, più altri 3,5 milioni dalla Regione. Doveva essere il centro di riferimento per il Covid del Molise, con 14 posti letto di terapia intensiva e 21 di subintensiva, oltre al rifacimento del pronto soccorso.

Il progetto, partito nel 2020, ha subito un’escalation di costi vertiginosa: dai 3 milioni iniziali agli attuali 8,8 milioni di euro. Dopo anni di contenziosi con la ditta aggiudicataria e la rescissione del contratto, venerdì 7 novembre la Centrale Unica di Committenza della Regione ha indetto una nuova gara con procedura d’urgenza, nonostante l’emergenza Covid sia terminata da tempo.

La cosa più grave è che i commissari ad acta Bonamico e Di Giacomo hanno trasmesso a Roma una bozza di Piano Operativo che prevede il trasferimento del Cardarelli, l’hub regionale, nella struttura dell’ex Cattolica. Come si può giustificare un investimento di quasi 9 milioni su una struttura che si vuole abbandonare?

Qual è l’urgenza di far circolare milioni, appalti e cemento, invece di investire su personale, tecnologia e motivazione dei medici?.

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