MoVimento 5 Stelle Molise

Tutela anziani, le nostre proposte non discusse. Democrazia calpestata

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Abbiamo presentato una mozione in Consiglio regionale contenente proposte serie e subito realizzabili per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nelle case di riposo. Il governatore Toma e parte della maggioranza non hanno voluto neanche discutere il nostro atto, di fatto bocciandolo.

In un momento di emergenza, evitare di discutere proposte e soluzioni a vantaggio della collettività è un’offesa a quanti sono in prima linea per contrastare il virus, ai cittadini che attendono risposte da settimane e alle istituzioni che sono chiamate a fornirle. Donato Toma e parte della maggioranza, astenendosi, hanno impedito la discussione della nostra mozione a tutela degli ospiti delle case di riposo molisane, che accolgono qualcosa come 1800 anziani. Allo stesso tempo hanno stravolto il Piano d’emergenza, di fatto bocciandolo, dopo settimane di rassicurazioni.

Avevamo presentato una mozione molto strutturata tesa a determinare una serie di interventi integrativi al piano di contrasto al Covid-19, tarati sulle linee di indirizzo del Ministero della Salute, mettendo al centro le strutture dedicate all’accoglienza degli anziani. Infatti, la crescita dei contagi registrati nelle case di riposo imporrebbe misure particolari e immediate, soprattutto perché è ormai drammaticamente noto l’alto tasso di mortalità che riguarda gli anziani colpiti da Covid-19.

Avevamo chiesto lo screening esteso ad ospiti e operatori delle case di riposo, mediante test diagnostici e tamponi, ma anche tamponi periodici al personale medico e del 118 che si reca in queste strutture per qualsivoglia circostanza, oltre all’immediata istituzione di una unità infermieristica specializzata (118 o convenzionati) a servizio esclusivo di queste strutture e sottoposta a tamponi periodici.

La mozione, poi, puntava ad ampliare l’attività di screening con tamponi, utilizzando altri laboratori presenti nelle strutture pubbliche molisane o mediante una convenzione con l’istituto zooprofilattico. Bisognerebbe potenziare l’organico del personale medico e infermieristico attraverso forme di reclutamento che non prevedano solo rapporti di lavoro con partita IVA, e contrattualizzando da subito i medici che hanno già dato disponibilità. Bisognerebbe soprattutto dettagliare la cosiddetta ‘Fase 4’ dell’emergenza, prevedendo l’utilizzo prioritario della rete ospedaliera e territoriale pubblica, coinvolgendo le strutture ospedaliere di Venafro, Larino, Agnone, e considerando il ricorso ai privati convenzionati in via residuale.

Riteniamo fondamentale anche la possibilità di requisire strutture private idonee ad accogliere chi, tra gli ospiti, risulti negativo al primo e secondo test, per evitare trasferimenti negli ospedali ed evitare eventuali infezioni ospedaliere dovute alla ‘positivizzazione’ dei pazienti. In pratica chi non ha sintomi, ma è stato a contatto con i contagiati, non può essere trasferito negli ospedali. Determinante, infatti, sarebbe potenziare le misure di sicurezza su ogni aspetto. Quindi avevamo anche chiesto di eseguire una ricognizione del fabbisogno dei dispositivi di protezione individuale nelle case di riposo aiutando i gestori a reperire materiale e istituendo un fondo per il rimborso di queste spese.

Queste proposte sono frutto di concertazione con operatori sanitari e amministratori, raccolgono le segnalazioni di tanti cittadini e sono volte a fornire alla Giunta regionale soluzioni concrete e veloci per fronteggiare un’emergenza che interessa tutti. Tuttavia non sono state neanche discusse. Mai come in questo momento, invece, sarebbe importante confrontarsi e collaborare per trovare le migliori soluzioni. Mentre il governo nazionale ha subito istituito una cabina di regia con il coinvolgimento attivo delle opposizioni, in Molise non si accetta nemmeno il confronto.

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