Arrivata l’estate, puntuale torna alla luce il problema del randagismo, un’emergenza che in realtà non ha stagionalità ma è un fenomeno strutturale, alimentato da scarsa consapevolezza e assenza di controlli. Da sempre in prima linea su questo fronte, nell’ultimo Consiglio regionale ho presentato, insieme al collega Angelo Primiani, una mozione per rafforzare le azioni di prevenzione e controllo del fenomeno. La proposta è stata approvata all’unanimità: un risultato politico importante, a cui spero seguano azioni concrete da parte della Giunta.

di Andrea Greco

In Molise si stima la presenza di circa 85 mila animali vaganti, ma solo 50 mila risultano regolarmente registrati. Un divario inaccettabile, che racconta meglio di qualsiasi parola la dimensione di un problema che non è più rinviabile. Il randagismo è una questione civile, etica e sociale.

Durante l’ultimo Consiglio regionale ho presentato, insieme al collega Angelo Primiani, una mozione per rafforzare le azioni di prevenzione e controllo del fenomeno. La proposta è stata approvata all’unanimità: un risultato politico importante, che segna un passo in avanti. Ma adesso è il tempo delle azioni concrete, non delle pacche sulle spalle. Servono fatti, non solo mozioni e promesse.

Non possiamo più permetterci interventi a singhiozzo né logiche emergenziali. È indispensabile una pianificazione strutturata che punti su azioni efficaci e durature: microchippatura obbligatoria, campagne di sterilizzazione, sensibilizzazione pubblica e controlli capillari sul territorio. Questi interventi, oltre a prevenire il fenomeno, permetterebbero ai Comuni di razionalizzare le risorse oggi assorbite dalla gestione dei canili.

Nel merito degli impegni assunti, è fondamentale dare piena attuazione alla Legge Regionale n. 7 del 4 marzo 2005, così come integrata dalla L.R. 12/2011, e in particolare istituire presso il Dipartimento di Prevenzione un’Unità Operativa dedicata alla prevenzione e alla lotta al randagismo. Va inoltre verificata l’effettiva operatività del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare, in relazione ai suoi obblighi di vigilanza e controllo sull’operato dei Comuni.

Il Dipartimento va altresì impegnato al controllo sanitario e autorizzativo dei canili comunali, dei rifugi per cani e di tutte le strutture che ospitano animali d’affezione, con l’obbligo di redigere un report dettagliato da presentare alla Quarta Commissione consiliare entro sei mesi. In ossequio alla normativa nazionale, è inoltre prioritario avviare e garantire l’istituzione dei canili sanitari.

Un segnale essenziale arriva anche dal piano normativo nazionale: dallo scorso 1° luglio è entrata in vigore la cosiddetta “Legge Brambilla”, che inasprisce le pene per chi maltratta o abbandona animali. Un provvedimento atteso, che rafforza il quadro di tutele e va sostenuto anche con una presenza più incisiva sul territorio, attraverso i controlli e la prevenzione.

Il MoVimento 5 Stelle ha sempre posto questa battaglia al centro della propria azione politica, sia a livello locale che nazionale. Anche in passato, mi sono, e ci siamo battuti per dare voce a chi non ce l’ha, promuovendo norme di civiltà e chiedendo maggiore responsabilità istituzionale. Continueremo a farlo.

Le immagini di animali abbandonati che si moltiplicano nei mesi estivi non devono più farci pensare a una “stagionalità” del problema. Il vagantismo è un fenomeno strutturale, alimentato da scarsa consapevolezza e assenza di controlli. Ogni animale randagio è il simbolo di una responsabilità collettiva mancata.

Su questa tematica non abbasseremo la guardia. I riflettori resteranno accesi e il nostro impegno sarà costante, perché una comunità si misura anche da come tratta chi non ha voce.

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