MoVimento 5 Stelle Molise

Sanità, i candidati M5S: riforma Titolo V e dialogo tra Governo e territorio

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Il Movimento 5 Stelle lavora da anni ad una sanità pubblica e di qualità, a dispetto delle mistificazioni. In queste ore sentiamo centrodestra e centrosinistra parlare di sanità come se non avessero governato la regione negli ultimi 20 anni.

Parlano di azzeramento del debito ma dimenticano che la Regione Molise in sanità ogni anno chiude il bilancio con un passivo tra i 20 e i 40 milioni di euro. E tutti dimenticano che il Molise è la seconda regione d’Italia per risorse economiche ricevute dallo Stato in proporzione al numero degli abitanti. Tutto ciò significa che i soldi ci sono. Ma sono spesi male e bisogna ripartire da qui, da un’attenta gestione delle risorse per risollevare il sistema sanitario regionale.

Ecco le nostre soluzioni per risolvere i problemi della sanità

Ma mentre centrodestra e centrosinistra sembrano svegliarsi oggi, il Movimento 5 Stelle lavora sulle soluzioni da anni ad ogni livello istituzionale. E oggi ha ben chiare le priorità: rafforzare il servizio del 118 visto che troppe sedi sono prive di medico e rendere interamente pubblica la rete dell’emergenza-urgenza; evitare ricoveri impropri in modo da decongestionare pronto soccorso ed ospedali; potenziare rete territoriale e assistenza domiciliare usufruendo dei fondi del Pnrr ottenuti da Giuseppe Conte, non da altri, per dare respiro al personale in sofferenza da anni. Inoltre bisogna restituire centralità e unitarietà al Sistema sanitario nazionale, quindi superare la frammentazione dei servizi sanitari regionali ridando allo Stato, in via esclusiva, la competenza in materia di tutela della salute.

E poi lo ripetiamo: serve riequilibrare il rapporto pubblico-privato. Il Movimento 5 Stelle continua a ritenere che la politica vada slegata dalla sanità, soprattutto nel Molise dove il presidente-commissario è sponsorizzato dal proprietario della più grande clinica privata, ma questo non vuol dire essere contro le eccellenze del privato. Noi siamo convinti che questo debba affiancarsi al pubblico. Non sostituirlo. E per farlo il sistema sanitario pubblico regionale deve poter erogare servizi di qualità, soprattutto quelli essenziali, quelli salvavita. Sono temi che da tempo il Movimento ha portato anche in Parlamento.

Le nostre azioni per difendere la sanità in Parlamento e in Consiglio regionale

Nel 2021 abbiamo presentato un emendamento per affiancare il personale Agenas alla struttura commissariale e soprattutto per sbloccare 40 milioni di euro, 25 di vecchie premialità e 15 milioni di contributo di solidarietà: un’operazione boicottata dal presidente Toma e dal centrodestra.

Abbiamo lavorato sul problema dei privati accreditati. Nella legge finanziaria del 2021 Antonio Federico, non altri, ha presentato la proposta di far anticipare allo Stato le risorse con cui pagare l’extrabudget per i pazienti di fuori regione, in modo da garantire maggiori risorse economiche al Molise. Il Governo ha accettato la proposta ma non lo ha fatto la Conferenza delle Regioni a maggioranza centrodestra e dove siede Donato Toma.

Lo stesso Toma presente anche in Conferenza Stato-Regioni dove si decidono le regole d’ingaggio, come il decreto Balduzzi che va certamente rivisto ma coinvolgendo i territori. Per questo il Movimento, ancora tramite il nostro parlamentare, ha portato la Conferenza dei sindaci molisani a confronto con il ministero della Salute per affrontare le difficoltà delle aree interne e risolvere le difficoltà della rete ospedaliera.

Non è tutto. Perché durante la fase più acuta della pandemia, grazie all’intervento del Movimento sono arrivati gli ispettori ministeriali negli ospedali, dopo l’interrogazione del nostro Antonio Federico, gli esposti dei consiglieri regionali e le segnalazioni del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

Non dimenticheremo chi ha messo in ginocchio la sanità molisana!

Sono fatti. Ed è un fatto che in Molise la carenza di personale sanitario sia ancora oggi irrisolta. È un fatto che la nostra regione sia l’unica in Italia senza un centro covid dedicato. È un fatto che all’ospedale Cardarelli ancora oggi ci sono moduli di terapia intensiva inaugurati dal centrodestra e mai utilizzati.

L’importante è non dimenticare. Non bisogna dimenticare le responsabilità di chi ha messo in ginocchio la sanità ma neanche chi ha contribuito al bene del sistema. I portavoce del Movimento lo hanno fatto in mille modi. Anche tagliando parte delle proprie indennità per donare all’intera comunità molisana dei respiratori e un’ambulanza per l’emergenza neonatale.

Anche questo vuol dire stare dalla parte giusta.

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