MoVimento 5 Stelle Molise

Studio epidemiologico, siamo pronti a finanziarlo noi

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I nostri portavoce in Consiglio regionale hanno dato la disponibilità a finanziare, con il taglio dei loro stipendi, lo studio epidemiologico della piana di Venafro.

Ci sembra la risposta più giusta alle richieste e ai problemi dei cittadini di quel territorio.

Parte dei soldi a cui i portavoce rinunciano ogni mese, quindi, questa volta potranno servire a capire una volta per tutte le cause dell’inquinamento in una zona che non abbiamo esitato a definire la più inquinata del Molise.

In questi giorni il governatore Donato Toma ha detto pubblicamente che la Regione ha individuato le somme necessarie alla compartecipazione con otto comuni dell’area: Sesto Campano, Pozzilli, Montaquila, Monteroduni, Conca Casale, Macchia d’Isernia, Filignano e di Venafro.

Un apposito capitolo di Bilancio è stato impegnato proprio per lo studio epidemiologico di quel territorio. Ma lo stesso Toma ha detto che, al momento, non è stato stanziato un importo preciso. Insomma, la volontà di finanziare lo studio sembra esserci ma sembra ancora tutto molto vago e teorico. Invece servono fatti.

Ecco perché il MoVimento 5 Stelle monitorerà attentamente l’operato della Regione e, se necessario, è pronto a finanziare o a cofinanziare lo studio epidemiologico con i soldi delle restituzioni, come già promesso mesi fa a cittadini, associazioni e amministratori, nel corso di un incontro pubblico a Venafro. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e i dati allarmanti ci dicono che non c’è più tempo da perdere.

Sappiamo bene, infatti, quanto sentito sia il problema anche in altre zone della regione come il Basso Molise. Riteniamo, infatti, che non ci si possa fermare allo studio sulla piana: la Regione deve dotarsi di un Osservatorio epidemiologico con professionisti validi, deve far partire il prima possibile il Registro Tumori, affinché funzioni in maniera efficiente, deve elaborare i dati del Registro di mortalità che esistono o, là dove carente, verificare nei Distretti sanitari eventuali responsabilità in merito al funzionamento di questi strumenti.

Solo così potremmo garantire risposte concrete ai venafrani e a tutti i molisani.

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