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Tutta la verità sul Viadotto Sente: il centrodestra non vuole riaprirlo?

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Formalizzare il passaggio dell’arteria dove insiste il viadotto ‘Sente-Longo’ ad Anas e assicurare la riapertura, anche parziale, dell’infrastruttura. Sono questi gli obiettivi da centrare, su cui abbiamo impegnato il presidente Toma e l’intera Assise regionale con una mozione approvata all’unanimità durante l’ultimo Consiglio. Finora si è perso fin troppo tempo: parliamo della più importante vertenza viaria del territorio molisano.

Di Andrea Greco

Dal settembre 2018 la questione della riapertura del Sente vede coinvolte le popolazioni delle aree interne, che continuano a subire pesanti danni socioeconomici a causa dell’interdizione al traffico dell’arteria. Ad oggi, malgrado l’impegno preso al Tavolo tecnico da Regione e Provincia, tutto è fermo e per questo Governo il problema sembra non esistere.

Le soluzioni invece esistono, ma tardano inspiegabilmente ad arrivare, e ciò non fa altro che acuire l’isolamento dell’area periferica già alle prese con tagli ai servizi e spopolamento. Con ogni sforzo possibile, bisogna fare in modo che le opere di ripristino vengano quindi realizzate nel più breve tempo possibile.

In tal senso, abbiamo impegnato il presidente Toma e l’intera assise regionale a fornire risposte rapide ed efficaci a migliaia di cittadini stanchi di attendere. Allo stesso tempo, bisogna evidenziare che questo Governo regionale non ha mai parlato del problema, non si è mai interessato della vicenda se non in una comparsa dell’ex assessore Vincenzo Niro che poi, però, nulla ha fatto per statalizzare l’arteria.

Da parte nostra invece, potete starne certi, non mancherà mai l’impegno sull’argomento. Lo abbiamo già dimostrato in passato con il reperimento di 2 milioni di euro (Decreto Genova), fondi che non sono stati utilizzati nei modi e nei tempi giusti, oltre che con i numerosi Tavoli tecnici organizzati presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’Anas. Senza contare poi gli incontri promossi con residenti e amministrazioni locali.

Oggi però il maggior responsabile delle infrastrutture è il ministro Matteo Salvini, che ha come suo consulente giuridico Michele Marone, già assessore in quota Lega con Toma. Sono loro che potrebbero risolvere il problema proseguendo il lavoro che abbiamo iniziato. Ma sembra evidente che siano totalmente disinteressati a quest’area della regione.

Eppure, la viabilità rappresenta un asset vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo del Molise. Quindi merita la massima attenzione da parte di tutti per disincagliare le pratiche pendenti e reperire tutti i fondi necessari. Non farlo significherebbe sancire una condanna a morte per quella stessa fetta di territorio che continua a vedersi negati diritti sacrosanti sanciti dalla Costituzione.

Dal canto nostro, fino all’ultimo Consiglio regionale, abbiamo portato all’attenzione dell’Aula questo problema. Ora chi ha gli strumenti per risolvere la questione, deve farlo senza perdere più un minuto di tempo.

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