Dopo mesi di forti sofferenze per gli allevamenti di Montenero Val Cocchiara e Pizzone, l’Asrem ha fatto sapere che non risultano più animali infetti da tubercolosi bovina. Una buona notizia che fa il paio con le recenti ordinanze di demolizione e ripristino emesse dal Comune di Montenero Val Cocchiara a conferma di quanto da anni denuncio e sostengo: la presenza di costruzioni e situazioni non conformi alle normative contribuisce a creare quelle problematiche sanitarie e ambientali che affliggono il nostro territorio. Oggi si prende finalmente atto della gravità della situazione, ma non basta: ora i fondi stanziati con l’ultima legge di bilancio devono essere usati in modo virtuoso per il rilancio del settore zootecnico.

di Angelo Primiani

Mi riferisco nello specifico ai 200 mila euro che abbiamo sollecitato attraverso specifica mozione e che assumono un’importanza strategica fondamentale in questo contesto. È imprescindibile che questi fondi vengano utilizzati in maniera responsabile. I contributi devono essere destinati prioritariamente a rilanciare le aziende che hanno subito danni dalla tubercolosi bovina; a sostenere tutti quegli operatori che hanno sempre rispettato le prescrizioni di legge e quindi a premiare la correttezza di chi ha sempre operato nel rispetto delle normative.

Sarebbe paradossale e controproducente utilizzare fondi pubblici per finanziare il ripristino di quelle stesse aziende che, non essendo a norma, hanno contribuito a creare e aggravare i problemi sanitari del territorio. Dopotutto lo dimostrano le recenti ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi: è proprio la mancanza di conformità alle norme che ha alimentato le criticità di cui molti allevatori ancora pagano il prezzo più alto.

È una questione di giustizia e di buonsenso: i fondi pubblici devono premiare chi ha operato correttamente e sostenere il rilancio di un settore che rappresenta una risorsa preziosa per il territorio.

 

 

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