Nei giorni scorsi abbiamo incontrato in Consiglio regionale la senatrice pugliese del MoVimento 5 Stelle Gisella Naturale e la consigliera regionale M5S Rosa Barone per approfondire il progetto di collegamento idrico tra gli invasi di Liscione e Occhito. Dal confronto sono emersi dati molto significativi che confermano la gravità della situazione: il progetto esiste e va avanti, ma il Consiglio regionale del Molise ne è completamente escluso.
Il progetto esiste ma in Molise non se ne parla
Secondo quanto ricostruito, l’ipotesi iniziale elaborata dal commissario nazionale contro l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua prevedeva un costo di circa 90 milioni di euro, destinati alla sola condotta. Successivamente, il Molise ha aggiunto circa 58 milioni di euro per infrastrutturare 6.000 ettari a servizio del sistema irriguo, portando il quadro complessivo a circa 150 milioni. Da quel momento, però, la cifra ha continuato a lievitare: agli importi sono stati aggiunti costi ulteriori per un presunto sfangamento del Liscione e per la realizzazione di un impianto fotovoltaico funzionale al sollevamento dell’acqua fino a 170 metri.
Il risultato è che oggi si parla di un progetto da quasi 190 milioni di euro, senza alcun passaggio chiaro in Consiglio regionale e – fatto ancor più grave – senza che ne siano informati neppure i tecnici progettisti originari.
Serve aprire un tavolo tecnico
Quello che chiediamo non è uno scontro ideologico, ma un atto di responsabilità e trasparenza: l’apertura immediata di un tavolo tecnico che consenta di acquisire informazioni ufficiali, verificabili e aggiornate su ogni aspetto del progetto. È inaccettabile che il governo regionale proceda per proprio conto, gonfiando i costi e tenendo all’oscuro sia i cittadini sia il Consiglio regionale.
Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito la nostra posizione, chiara e coerente: nessun accordo per il rilascio di acqua può prevedere un quantitativo minimo garantito senza un sistema che certifichi in tempo reale la disponibilità eventuale di surplus idrico, ossia di quella parte che altrimenti defluirebbe verso il mare.