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Cavallo pentro, dalla Regione solo silenzi: animali e ambiente a rischio

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A nove mesi di distanza dalle nostre denunce e dalle nostre proposte in Consiglio, nel Sito di interesse comunitario di Pantano della Zittola continua a consumarsi un danno ambientale e animale preoccupante. Siamo tornati quindi ad occuparci della vicenda, perché tutto questo accade a danno di un’area Sic e di una specie pregiata a rischio estinzione come il cavallo pentro. Ecco il motivo per cui ho inviato una diffida al presidente Toma affinché risponda alle nostre sollecitazioni, e quindi alle richieste della comunità. Ma non ci fermiamo di certo: se necessario scriveremo al Prefetto di Isernia e torneremo a denunciare la vicenda attraverso documenti, dati e fatti.

di Angelo Primiani

Sono trascorsi nove mesi dalla nostra denuncia sulle condizioni del cavallo pentro, una specie pregiata ma a rischio estinzione nel silenzio tombale del presidente Toma, dell’assessore alle Politiche agricole, Nicola Cavaliere, e del delegato regionale all’Ambiente, Roberto Di Baggio. E sono trascorsi nove mesi anche dalla nostra interrogazione con la quale fornivamo una soluzione chiara: modificare la legge regionale 26 del 2005 prevedendo controlli e regole più stringenti prima di erogare i contributi agli allevatori.

La proposta venne bocciata e delle seguenti promesse risolutive dei vertici regionali non vi è traccia, mentre resta drammatica la situazione a Pantano della Zittola, in zona Montenero Valcocchiara. Nel Sito di interesse comunitario, infatti, continua a consumarsi un danno ambientale e animale.

Cavalli preda dei lupi, ecosistema a rischio

Secondo le norme sulla tutela delle specie pregiate, l’allevamento dei cavalli pentri deve avvenire allo stato semibrado. Quindi gli esemplari devono essere lasciati liberi di pascolare nell’area di Pantano della Zittola. Prima dell’inverno però devono essere condotti in rifugi adeguati. Invece spesso i cavalli vengano lasciati al libero pascolo per tutto l’anno con rischi per l’incolumità degli animali stessi e dei cittadini.

Nonostante le nostre denunce, suggerite e supportate dalle associazioni ambientaliste, ancora oggi i cavalli sono abbandonati, vivono in condizioni difficili, spesso finiscono predati dai lupi.

A questo si aggiungono la carenza di adeguate strutture per il ricovero degli animali; la presenza di recinzioni non a norma e condizioni igienico-sanitarie che rischiano di compromettere l’ecosistema della zona. È una situazione evidente che rischia di peggiorare con l’arrivo dell’inverno e davanti alla quale la struttura amministrativa regionale ha provato a mettere una pezza.

La politica è rimasta immobile: ho inviato una diffida a Toma

La politica, invece, è rimasta immobile: non interviene e non risponde alle proposte. Ma la nostra azione prosegue. Nei mesi scorsi abbiamo incontrato amministratori locali e associazioni, coinvolto media regionali, nazionali e abbiamo presentato atti in Consiglio, perché per tutelare questi animali bisogna cambiare le regole regionali.

Ho inviato una diffida al presidente Toma affinché risponda alle nostre sollecitazioni, il che significherebbe rispondere alle richieste della comunità. Ma non ci fermiamo: se dovesse servire scriveremo al Prefetto di Isernia e presto torneremo a denunciare la vicenda attraverso documenti, dati e fatti.

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