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Covid hospital a Larino, arriva l’ok dal Ministero della Salute

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L’utilizzo dell’ospedale Vietri di Larino per curare i pazienti Covid resta, a nostro parere, la soluzione più logica per evitare la paralisi della sanità pubblica molisana. Parliamo di una soluzione validata dal Ministero della Salute, quindi ora non ci sono più scuse e non c’è più tempo da perdere. Dopo un anno trascorso all’insegna di litigi incomprensibili da parte di chi è chiamato a gestire l’emergenza pandemica in Molise, non ci resta che dover constatare che avevamo ragione fin dall’inizio.

Arriva l’ok dal Ministero della Salute sull’apertura del centro Covid presso l’ospedale Vietri di Larino: Regione e Asrem, che rispondono entrambe alle indicazioni del governatore, a fasi alterne hanno appoggiato o osteggiato  questa scelta. Tutto ciò ignorando quanto suggerito da noi, dalla maggioranza in Consiglio, da circa 100 sindaci e dal commissario ad acta Giustini.

L’unico dato di fatto è che l’emergenza sanitaria è stata gestita malissimo. I loro risultati? Hanno paralizzato la sanità in tutta la regione, portando al collasso il Cardarelli, poi il San Timoteo e tutte le altre strutture pubbliche. Non sono stati in grado di curare né i pazienti Covid né quelli ordinari. Hanno spedito fuori regione i politraumi e impedito di curare tantissime altre patologie. Hanno, in sostanza, perso tempo per un capriccio.

Contrariamente a quanto fa una parte della politica regionale, non abbiamo esultato quando il Consiglio regionale ha votato all’unanimità l’ennesima mozione che avevamo proposto per il ‘Covid Hospital’ regionale. Per la quarta volta in dodici mesi abbiamo ottenuto che il Consiglio si esprimesse su posizioni chiare e condivisibili: sulla salute dei cittadini e sulla lotta al Covid la sanità pubblica non può abdicare ai privati.

Erano pronti ad affidare le cure dei pazienti Covid ad una clinica privata di Salcito. Il Vietri non andava bene, perché non era un ospedale attrezzato per certe cure, ma una clinica dedicata alla riabilitazione sì? Smascherata questa farsa, non è stato difficile far approvare la mozione che riproponeva l’utilizzo dell’ospedale frentano.

Ci sono voluti altri due giorni di riunioni al Tavolo di crisi regionale e l’ennesimo viaggio a Roma, ma alla fine il risultato è stato ottenuto: il ministro Speranza ha accettato il Piano emergenziale misteriosamente ritirato l’anno scorso.

Un anno di lotta, in cui abbiamo sentito l’affetto dei molisani, che ci esortavano a tenere duro. Li abbiamo portati simbolicamente all’interno della struttura ospedaliera, per dimostrare l’assurdità di attendere la costruzione ex novo dell’ormai famosa torre Covid presso l’ex hospice del Cardarelli. Una struttura che, secondo le previsioni di Toma, avrebbe visto la luce in 4 mesi. Era metà giugno e siamo quasi a marzo: dopo otto mesi, il doppio, la torre è ancora un cantiere aperto.

Ma, nonostante la ‘vittoria politica’, non riusciamo ancora a rallegrarci. Non possiamo essere semplicemente felici del risultato ottenuto, perché pensiamo a quanta sofferenza si sarebbe potuta evitare se Regione e Asrem non avessero fatto la guerra a noi e al commissario Giustini. Inizieremo a gioire solo quando la struttura sarà pienamente operativa e salverà delle vite in più.

Vogliamo però chiudere con un’altra promessa: non abbasseremo la guardia neanche per un secondo. Basta idee strampalate e basta polemiche. Ora vogliamo conoscere nel dettaglio i contenuti dell’accordo tra commissario e ministro. E vogliamo vedere tutti al lavoro per allestire immediatamente quei posti letto Covid a Larino. Perché il Molise e i suoi cittadini stanno pagando un prezzo troppo alto a questo virus.

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