MoVimento 5 Stelle Molise

Covid in Molise, cittadini costretti a decine di chilometri per un tampone

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Secondo l’attuale organizzazione sanitaria sul territorio, i cittadini dell’alto Molise, bambini compresi, sono costretti a spostarsi decine di chilometri per sottoporsi ad un tampone. Un sistema pericoloso e assurdo che espone il Molise ad un potenziale aumento di contagi. Ho scritto ai vertici Asrem per chiedere un intervento immediato e proponendo una soluzione semplice e concreta.

di Andrea Greco, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale

Questa mattina ho inviato una diffida ai vertici Asrem per segnalare le carenze e le disfunzioni dell’organizzazione sanitaria territoriale che riguarda le norme anti Covid. In alto Molise, infatti, quanti manifestano sintomi correlabili al Covid-19, sono costretti a percorrere oltre 50 chilometri per sottoporsi al tampone. Questo perché, secondo l’organizzazione attuale, possono farlo solo nel Presidio territoriale ‘SS. Rosario’ di Venafro.

Siamo in presenza, infatti, di un sistema organizzativo che ‘sposta’ in giro per la regione, per decine di chilometri, pazienti potenzialmente positivi al virus, come se niente fosse.

La situazione appare ancor più grave nei casi di utenti in età pediatrica, i bambini, in caso di sintomi obbligati a raggiungere con i genitori o con i familiari le strutture molisane adibite alla somministrazione dei tamponi, lontano da casa.

Questi spostamenti espongono gli utenti e le loro famiglie ad intuibili rischi di diffusione del virus, oltre che al disagio e al costo di un viaggio, nel caso degli agnonesi, di quasi 200 chilometri tra andata e ritorno, dal momento che i cittadini sono costretti a recarsi a Venafro sia per fare il tampone sia per ricevere la relativa risposta.

Aggiungo che questa pericolosa organizzazione espone tutta la regione al rischio di una possibile impennata dei contagi, soprattutto ora che le scuole sono state riaperte, senza contare le difficoltà che utenti e strutture dovranno sopportare con l’arrivo della normale influenza stagionale e i disagi legati agli spostamenti nei mesi invernali.

Davanti a questo quadro, questa mattina ho scritto al Direttore generale Asrem Oreste Florenzano, al Direttore sanitario Maria Virginia Scafarto e al Direttore amministrativo Antonio Lastoria oltre che al presidente della Regione Donato Toma e, per conoscenza, al sindaco di Agnone Daniele Saia.

Ho chiesto ad ognuno di loro, per le proprie competenze, di attivarsi per garantire il Servizio di continuità assistenziale su tutto il territorio regionale e, in particolare, ad individuare e predisporre immediatamente mezzi e strutture mobili per garantire la somministrazione domiciliare dei tamponi in tutto l’alto Molise.

Ricordo che le Unità speciali di Continuità assistenziale servono proprio a garantire la gestione domiciliare dei pazienti Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero e che le stesse Usca si occupano anche della diagnosi, cioè verificano se c’è bisogno di fare un tampone per un sospetto caso di Covid, come indicato dal pediatra o dal medico di famiglia, recandosi a casa del paziente per sottoporlo a tampone.

L’Asrem, quindi, ha tutte le risorse e i mezzi per risolvere disagi e pericoli: si muova senza perdere tempo.

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