MoVimento 5 Stelle Molise

Cronache da un Consiglio #1

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A quasi due mesi dalle elezioni si è finalmente tenuta la prima seduta del Consiglio Regionale della X legislatura. Ad ascoltare le buone intenzioni dei consiglieri convenuti e ad osservare i rituali “baci & abbracci” istituzionalissimi era presente, insieme ad una variegata folla di spettatori più o meno interessati, anche una delegazione del moVimento.

Il primo pensiero è andato al discorso del giorno prima del premier Monti che, proponendo, tra gli altri, drastici tagli a Regioni ed enti locali, sarebbe rimasto quantomeno perplesso nel contare in aula trenta consiglieri invece dei venti previsti (ma questa è un’altra storia…).

Al valzer delle buone intenzioni, tra un tacco-punta ed una piroetta, con voce sommessa, ha partecipato anche il Presidente Iorio che ha ricordato a tutti che il momento di grave crisi deve spingere maggioranza e opposizione ad un maggior senso di responsabilità e a ricercare il dialogo, dimenticando per un pò gli accesissimi toni della campagna elettorale appena passata: sulla stessa lunghezza d’onda anche il capo dell’opposizione, Frattura. A loro si sono affiancati anche gli interventi dei vari Pietracupa, Velardi, Tedeschi e Tamburro, tutti più o meno intrisi di buoni propositi, il più forte dei quali quell’evergreen “taglio dei costi della politica” che han ripetuto, un pò a bassa voce a dire il vero, ma per il quale il moVimento non starà certo ad aspettare: utilizzeremo infatti tutti gli strumenti di democrazia diretta che Statuto e Regolamento regionale ci mettono a disposizione per riuscire ad incidere in questo senso e a coinvolgere direttamente i cittadini!

In maniera del tutto bipartisan, da Velardi e Tedeschi, è stato infine citato De Gasperi e la sua massima più nota “il politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni“: per legittimare questa affermazione bisogna però che si capisca che la parola democrazia non significa “elezioni” ma “partecipazione” e che il popolo non è “elettorato” ma “cittadinanza“!

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