MoVimento 5 Stelle Molise

Gigafactory, Molise sempre più debole ai tavoli decisionali

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Delusione. L’esito della discussione in Aula in occasione dell’ultima seduta di Consiglio regionale, durante la quale è stata respinta la nostra mozione sulla situazione della Gigafactory di Termoli, è solo l’ultima delle occasioni perse dal centrodestra molisano per affrontare il tema delle politiche industriali in maniera seria. La nostra proposta puntava a sollecitare un intervento strategico per sbloccare l’investimento di ACC in Molise e il suo rigetto rischia solo di far perdere forza alle legittime richieste che la Regione dovrà portare ai tavoli istituzionali in cui questo tema verrà trattato.

L’obiettivo della nostra proposta

L’obiettivo della mozione, a prima firma del nostro Roberto Gravina, non era quello di criticare il governo regionale, bensì mettere in campo tutte gli impulsi istituzionali necessari per garantire l’investimento di Acc a Termoli. Il nostro obiettivo era ed è assicurare che l’investimento venga concretamente realizzato e porti benefici al territorio.

Per questo chiedevamo espressamente al governo di riconsiderare il ricorso al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), poiché i ritardi nell’uso delle risorse del PNRR potrebbero compromettere l’investimento. Si proponeva inoltre l’inclusione di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di ACC Italia, per rafforzare il ruolo dell’Italia e bilanciare gli interessi stranieri all’interno del progetto della Gigafactory.

Il Molise ne esce più debole

Respingere la nostra proposta non fa altro che indebolire la capacità propositiva della Regione Molise ai tavoli istituzionali. Senza questa iniziativa, la Regione rischia di arrivare alle trattative senza una strategia chiara e univoca, con meno forza per rivendicare le esigenze del territorio e la necessità di garanzie concrete da parte di Stellantis. In questo contesto, il centrodestra continua a “narrare una storia che non esiste”, ripetendo informazioni inesatte sulla Golden Power e sugli interventi passati.

Ma non solo: si continua a citare in modo scorretto il ministro Urso, che in realtà fu presidente del Copasir dal giugno 2021 a luglio 2022, e che rivolse le sue richieste al governo Draghi, non a quello Conte, come il centrodestra molisano vuole far credere.

Il futuro della Gigafactory di Termoli va garantito in modo chiaro

Nessuno nega che le difficoltà del mercato esistano e che quindi i tempi si dilatino di conseguenza su tutto, ma di certo il processo di transizione è inarrestabile e va accompagnato anche con incentivi o sostegni, come del resto lo stesso Urso promette per l’acquisto di auto elettriche. Che poi è lo stesso Urso a dire cose che, però, sembrano venir contraddette qui in Regione. È stato proprio Urso, infatti, a intimare ad ACC di confermare l’investimento pena la decadenza dei fondi Pnrr ebbene noi chiediamo che si superi questa impasse.

L’auspicio è che la questione venga presto portata all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei ministri, affinché il futuro della Gigafactory di Termoli sia garantito in modo chiaro e concreto. Non si tratta di creare guerre o contrapposizioni, ma di lavorare insieme per il futuro del nostro territorio. È un’occasione che non possiamo permetterci di sprecare.

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