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Inceneritore Cardarelli, la nostra interrogazione per fugare ogni dubbio

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Nei mesi scorsi ho scoperto che l’inceneritore del Cardarelli, fermo da anni, è al centro di un progetto di potenziamento per bruciare tutti i rifiuti ospedalieri degli ospedali molisani. Ma non siamo riusciti a trovare un vero e proprio studio degli impatti ambientali, né a capire che tipo di tecnologia verrà utilizzata per la sua realizzazione. Ecco perché abbiamo depositato un’interrogazione: vogliamo vederci chiaro, nel solo interesse di ambiente e cittadini.

di Angelo Primiani

È dal 2018 che l’hub regionale è sprovvisto di un inceneritore e questa circostanza ha portato ad affidare lo smaltimento dei rifiuti speciali ad una ditta esterna. Già ad agosto 2020, il Direttore generale di Asrem ha sondato l’interesse dei privati per la costruzione di un nuovo impianto. Obiettivo: risparmiare i costi dell’affidamento esterno.

Non abbiamo trovato riscontro di studi dell’impatto ambientale

Attraverso la pratica del project financing, al privato spetterebbero le spese di progettazione e costruzione in cambio dei proventi di gestione. Una sola ditta ha partecipato all’avviso, la Di Nizio Eugenio srl, presentando un progetto di fattibilità tecnico-economica. La commissione nominata dall’Asrem, in cui siedono anche rappresentanti dell’Arpa, ha ritenuto idonea la proposta. Ma, dopo un accesso agli atti, non siamo riusciti a trovare un vero e proprio studio degli impatti ambientali, né a capire che tipo di tecnologia verrà utilizzata per la sua realizzazione.

Risulta infatti un solo studio di pre-fattibilità ambientale del tutto generico, che presume l’assenza di problemi ambientali in quanto “il nuovo impianto di Termodistruzione (genericamente di nuova generazione), garantirà livelli di emissioni inferiori di alcuni ordini di grandezza, assolutamente in linea con i parametri di legge”.

Dov’è il problema?

Il nuovo impianto si troverebbe a smaltire una mole importante di rifiuti speciali, quelli ospedalieri, in considerazione del fatto che tutti gli scarti dei diversi ospedali molisani dovrebbero confluire sul solo termodistruttore di Campobasso.

Riteniamo perciò opportuno e doveroso approfondire al massimo lo studio degli impatti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. A ciò va aggiunto che, negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto importanti passi avanti, passando dall’incenerimento dei rifiuti alla vaporizzazione e riciclo degli scarti.

Depositata un’interrogazione sul tema

Per fugare questi dubbi, nel solo interesse della salute pubblica, abbiamo allora depositato una interrogazione in Consiglio regionale. Chiediamo informazioni dettagliate sugli studi di impatto ambientale condotti o che si pensa di condurre, con annesse valutazioni da un punto di vista sanitario. Chiediamo anche se sia stato tenuto in dovuta considerazione lo sviluppo di modelli di termodistruzione di ultima generazione, proprio in virtù della massima tutela di ambiente e cittadini.

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