Sono troppe le volte in cui i cittadini che si rivolgono al sistema sanitario pubblico si sentono dire: “non c’è posto per la visita prima di sei mesi ma a pagamento può venire subito”. Per far luce su queste vicende insieme al collega Angelo Primiani abbiamo discusso un’interrogazione che era datata novembre 2023. L’intento era appunto di fare chiarezza su una situazione paradossale e inaccettabile: in Molise continuiamo a navigare a vista su un tema cruciale come il controllo dell’attività medica privata all’interno delle strutture pubbliche.

di Andrea Greco

È uno scandalo che una legge nazionale del 1992 sia stata recepita in Molise solo nel 2015, messa  in atto – per un breve periodo solo nel 2022 – ed effettivamente a maggio di quest’anno. Stiamo parlando di oltre 30 anni di ritardo per una normativa fondamentale che dovrebbe garantire l’equilibrio tra attività pubblica e privata dei medici, con l’obiettivo primario di ridurre le liste d’attesa che affliggono i nostri cittadini.

L’attività intramoenia – quella che permette ai medici del servizio pubblico di svolgere visite private all’interno degli ospedali – dovrebbe essere uno strumento per alleggerire le liste d’attesa, non per aggravarle. La legge è chiara: l’attività istituzionale deve essere prevalente rispetto a quella privata, e quest’ultima non può superare quantitativamente quella pubblica dell’anno precedente.

Ma chi controlla tutto questo in Molise? Il problema è che non esiste un sistema efficiente di monitoraggio, manca un vero e proprio report che possa dire con esattezza quali sono le attività svolte in ALPI (Attività Libero Professionale Individuale). Attraverso l’interrogazione abbiamo chiesto di conoscere se esistano davvero i sistemi di monitoraggio previsti dalla legge, se vengano prodotti i report semestrali obbligatori, e soprattutto se ci siano mai state sanzioni per chi non rispetta le regole.

I cittadini molisani hanno il diritto di sapere ad esempio: quanto fattura l’Asrem con l’attività intramoenia; se questa attività sta davvero riducendo le liste d’attesa o le sta peggiorando; se esiste e soprattutto si riunisce regolarmente la commissione paritetica che dovrebbe vigilare su tutto questo.

La situazione è ancora più grave se pensiamo che il Molise è in piano di rientro sanitario da oltre 16 anni, con dei commissari che dovrebbero garantire il rispetto delle regole. Invece, scopriamo che nemmeno le norme più elementari vengono applicate correttamente e nei tempi dovuti.

A queste domande salienti, la replica del sottosegretario Vincenzo Niro è stata evasiva, ma soprattutto, l’esponente di centrodestra, non ha chiarito vari aspetti di una vicenda che si protrae da troppo tempo rischiando di danneggiare seriamente i molisani.

Per queste ragioni non c’è un minuto da perdere. Abbiamo sollecitato la convocazione urgente della prima e quarta Commissione e audire la commissione tecnica paritetica sull’attività intramoenia con lo scopo di fare finalmente chiarezza su questa situazione e sull’intera gestione dei flussi sanitari.

Non possiamo più permettere che i nostri corregionali paghino il prezzo dell’inefficienza e della mancanza di controlli. I molisani meritano trasparenza, controlli seri e soprattutto il rispetto del diritto alla salute che viene prima di ogni interesse privato.

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