MoVimento 5 Stelle Molise

Il Caracciolo deve essere inserito nel Pos come ospedale di area disagiata

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Martedì in Consiglio regionale, al primo punto all’ordine del giorno, presenteremo una mozione che prevede, tra le altre cose, l’inserimento dell’ospedale Caracciolo di Agnone nel Piano Operativo Sanitario (Pos) come ospedale di area disagiata. Riconoscimento già ottenuto dal Governo nazionale, che deve però trovare attuazione a livello regionale. L’ospedale, attualmente, non viene sfruttato a dovere, a causa della cronica carenza di personale. E ciò lascia senza gli opportuni Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) circa 30 mila abitanti delle aree interne.

Di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise

Il riconoscimento nel nuovo Pos (Piano Operativo Sanitario) dell’ospedale di Agnone quale struttura di area particolarmente disagiata non è più rinviabile. Porteremo il tema nel prossimo Consiglio regionale, con una mozione iscritta al primo punto dell’ordine del giorno.

Invito tutti i colleghi, di maggioranza e minoranza, a farla propria: gli ospedali pubblici, come il Caracciolo, non devono avere “colori politici”, bensì assicurare i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) alla popolazione. E l’ospedale di Agnone serve oltre 30mila abitanti, operando su una vasta area interna, che si estende anche ai comuni limitrofi dell’Abruzzo. Regione che, in tempi non sospetti, ha riconosciuto l’importanza della struttura sanitaria con un atto di indirizzo. È arrivato il momento che il Molise faccia lo stesso, prendendo una posizione netta ed inequivocabile.

Oggi l’ospedale Caracciolo continua a soffrire la cronica carenza di personale medico ed infermieristico, nonostante sia stato riconosciuto come ospedale di area disagiata dal Governo nazionale. Riconoscimento a cui, a livello regionale, dovrebbe far seguito l’attivazione di tutta una serie di servizi con una strumentazione adeguata, ma per il Caracciolo ciò non è accaduto. Ad esempio, trovo assurdo che il presidio ospedaliero debba fare i conti con una Tac monostrato, tecnologia probabilmente già in disuso nei Paesi sottosviluppati. E che dire dell’assenza del primario nel reparto di Medicina? Ad Agnone siamo al paradosso: non si attivano le moderne sale operatorie per gli interventi di day-surgery (come prevede il decreto Balduzzi) perché manca l’anestesista, mentre due chirurghi sarebbero pronti ad operare.

Insomma, oltre alle evidenti carenze strumentali, il vero dramma è che i professionisti in organico non vengono messi in condizione di fare il proprio lavoro. Una circostanza che, a mio avviso, potrebbe rappresentare un vero danno erariale. I cittadini altomolisani si trovano così con una struttura dalle grandissime potenzialità, che tuttavia non viene “sfruttata” come dovrebbe.

Martedì prossimo la nostra mozione, che tra le altre cose impegna il Consiglio regionale a dare un indirizzo specifico all’ospedale Caracciolo, sarà discussa in Aula. Invito i sindaci (magari con indosso la fascia tricolore), i comitati civici e i cittadini a partecipare all’appuntamento, nel rispetto delle norme anti Covid, per far sentire la propria voce. Dal canto nostro, abbiamo continuato ad informare su questa ed altre vicende il vice ministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri che, mi piace ricordarlo, ha prestato servizio proprio all’ospedale di Agnone. Sileri si è da subito interessato alla questione e potrebbe, a breve, farci visita per vedere da vicino lo stato della nostra rete ospedaliera.

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