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Parco del Matese: basta perdite di tempo, Toma dica a che punto è l’iter

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Il Parco del Matese è una imperdibile occasione di sviluppo per l’area matesina e del Tammaro. Ad oggi, tuttavia, siamo ancora a parlare di perimetrazione visto che la Regione ne ha elaborata una errata come conferma l’Ispra. Al governatore Toma chiediamo di smetterla con i tentennamenti e di agire in fretta per una immediata risoluzione del problema. A riguardo abbiamo presentato una interrogazione.

di Angelo Primiani, portavoce M5S in Consiglio regionale 

L’ho detto e ribadito più volte. L’istituzione del Parco del Matese rappresenta un’imperdibile occasione di sviluppo socio-economico per una vasta area del territorio molisano che sta soffrendo la crisi come non mai. Va ricordato come il Ministero dell’Ambiente, nel Piano Nazionale per la Biodiversità, ha individuato il Matese come Area Prioritaria per la conservazione della Biodiversità nell’Ecoregione Mediterraneo Centrale.

Tuttavia, nonostante siano passati quattro anni dall’istituzione normativa del Parco, ci troviamo ancora oggi a parlare di perimetrazione. La Regione, in barba alle nostre critiche e perplessità, è andata dritta con l’elaborazione di una perimetrazione risultata (Dgr 558/2019 e 1/2020) in forte contrasto con le proposte dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che ha chiesto di apportare alcune modifiche. Tra queste l’inserimento delle aree protette di Civita di Bojano, oltre le riserve regionali di Monte Patalecchia e dei torrenti Longano e Longanello.

Insomma, non sono più ammissibili tentennamenti di sorta. Anzi, è necessario accelerare sulla definitiva perimetrazione del Parco superando una volta per tutte la visione miope e localistica che ha contraddistinto l’operato della Giunta regionale fino a questo momento. Inutile sottolineare come nel processo di perimetrazione e costituzione dell’Ente Parco oltre al Ministero dell’Ambiente occorre coinvolgere gli Enti locali, tutti gli stakeholders del territorio, ma soprattutto i Comuni dell’area matesina e del Tammaro. Circostanza, questa, che si sarebbe già dovuta verificare.

Le necessità

Serve ad esempio comprendere che all’interno del Parco possono essere ricomprese anche zone a basso impatto ambientale, le cosiddette ‘Zone 3’, aree di tutela ma non sottoposte alle norme più stringenti. Inoltre occorre prevedere un corridoio che metta in diretta connessione Parco del Matese e Pnalm. Non c’è più tempo da perdere. Restiamo dell’avviso che sia fondamentale procedere speditamente sulla zonizzazione in particolare per quanto attiene il comprensorio sciistico di Campitello Matese che va tutelato dal punto di vista ambientale e finanziato con investimenti lungimiranti per quanto concerne le infrastrutture.

Per questi motivi insieme alla collega Michela Fanelli ho depositato una interrogazione nella quale chiedo conto al presidente Toma di illustrare a che punto è l’iter. Non ci accontenteremo di risposte generiche o in politichese. Al contrario intendiamo capire se questo governo crede nel progetto Parco quale strumento di crescita economica e tutela ambientale del nostro territorio.

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