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Progetto ‘South Beach’, un potenziale scempio ambientale per il Molise

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L’idea progettuale ‘South Beach’, che interessa il territorio di Montenero di Bisaccia, è in palese contrasto con i principi di turismo sostenibile. Nient’altro che cemento e possibile speculazione: questa è la proposta del centrodestra molisano, a cui ci opponiamo con forza. Il Molise non merita tutto ciò!

Cosa ne pensano gli esperti, gli amministratori e le associazioni?

Noi riteniamo che, prima di poter solo pensare di destinare un pezzo importante della nostra costa ad un mastodontico progetto immobiliare, sarebbe doveroso coinvolgere le associazioni di categoria, gli imprenditori del settore turistico, le amministrazioni comunali e tutti i soggetti interessati a vario titolo. Perché un disegno simile sarebbe in palese contrasto col modello di sviluppo correttamente impostato lungo la dorsale adriatica, caratterizzato da un basso impatto antropico e dalla valorizzazione delle radici storico-culturali dell’area.

Basti pensare alla costa dei trabocchi e al percorso ciclabile che dovrebbe congiungere varie regioni con le loro bellezze paesaggistiche, senza impattare sull’ambiente. Del resto nei giorni scorsi anche Rossano Pazzagli, Docente di Storia del territorio e dell’ambiente all’Università del Molise, ha sonoramente bocciato il progetto. Per l’esperto di turismo sostenibile, infatti, siamo di fronte ad un potenziale scempio ambientale, una speculazione edilizia in piena regola.

Il progetto contraddice il Piano del turismo e gli obiettivi del Governo nazionale

Ma il tema coinvolge anche la programmazione regionale che sembra andare da tutt’altra parte rispetto al piano di investimenti di cui parliamo. È forse prevista una sostanziale modifica del Piano regionale del turismo? Perché al di là dei facili abbagli e dei trionfalismi che spesso accompagnano progetti di questa portata, è indispensabile agire con prudenza e capire quale idea di sviluppo si voglia dare al territorio molisano. E sarebbe anche interessante domandarsi, ad esempio, perché la Regione Marche avrebbe scartato a priori la proposta in esame a Montenero di Bisaccia.

Bisogna poi capire se, al netto dell’improbabile fattibilità del progetto e del presunto mancato rispetto dell’ambiente e della biodiversità, ‘South Beach’ sia in linea con gli obiettivi di transizione ecologica del Governo nazionale. Inoltre, che ci risulti, quando si tratta di reali e ingenti investimenti esteri, prima di sbloccarli è lo stesso Governo centrale cinese ad intrattenere rapporti con gli altri Paesi. In questo caso, chi avrebbe trattato con Pechino, il piccolo comune molisano?

Il Molise non può rinunciare al turismo di prossimità

Ad ogni modo, riteniamo che concentrarsi su un progetto di questo tipo distoglierebbe l’attenzione dalle soluzioni ai cronici problemi e alle carenze del Molise: sanità pubblica, inquinamento ambientale, piano rifiuti e discariche, innovazione tecnologica, trasporti, viabilità, agricoltura, Piano costa contro l’erosione, Nuclei industriali e ricostruzione post sisma, solo per citarne alcuni. Insomma, prima di trasformare il piccolo Molise in una brutta copia della Florida, la Regione ha il dovere di rispondere alle priorità di chi caparbiamente si ostina a vivere in questo lembo di terra.

In una recente intervista, il presidente Toma si è rifugiato dietro all’istituzione di un Tavolo tecnico, senza dire la sua sul progetto. Ma, da presidente di Regione, ha il dovere morale di rispondere queste domande: è davvero quella di ‘South Beach’ l’idea di sviluppo che ha in mente per il Molise? Vuole davvero rinunciare al turismo di prossimità, fatto di paesaggi incontaminati e piccoli borghi, per progetti che aprono il campo a possibili, grosse speculazioni edilizie?

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