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Pulizia ospedali, indispensabile garantire la sicurezza dei pazienti

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Sulla gestione dei servizi di pulizia e sanificazione all’interno delle strutture sanitarie pubbliche del Molise serve chiarezza. In tal senso, abbiamo presentato un’interpellanza, sottoscritta anche dai colleghi Andrea Greco e Angelo Primiani, che punta a ottenere chiarimenti su un tema particolarmente rilevante anche alla luce del ricorso al subappalto per parte delle prestazioni previste dal contratto, con potenziali conseguenze sulla qualità, la sicurezza e la tracciabilità delle attività svolte, soprattutto in ambienti ospedalieri a elevata complessità come le sale operatorie e le unità di degenza, nonché sui controlli effettuati da Asrem.

di Roberto Gravina

Non basta parlare di sanità pubblica. Bisogna capire cosa succede dentro gli ospedali, nei reparti e negli ambienti più delicati: là dove l’igiene non è un dettaglio ma la prima misura di prevenzione. Chi garantisce oggi che ogni sala operatoria, reparto, corridoio e ambiente ad alta criticità sanitaria sia trattato secondo i protocolli previsti? La risposta non può essere evasiva. Le infezioni ospedaliere – in Italia tra 450 e 700 mila casi all’anno – sono una realtà concreta, non un rischio teorico. E in Molise, come altrove, la prevenzione comincia da procedure esatte, da personale formato e da controlli documentabili.

Gli obiettivi della nostra interpellanza

L’interpellanza, indirizzata al Presidente della Giunta regionale, sollecita una ricognizione puntuale delle modalità con cui vengono effettuate le operazioni di sanificazione e pulizia nei reparti, chiedendo di conoscere nel dettaglio le procedure applicate, la frequenza degli interventi e i prodotti utilizzati. Si richiede inoltre di verificare se le attività risultino conformi alla normativa nazionale e regionale vigente, in particolare nei contesti ad alta criticità clinica.

La pulizia negli ospedali deve essere trattata come un elemento fondamentale della sicurezza sanitaria, con un’attenzione rigorosa e costante. Serve chiarezza su chi fa cosa, con quali competenze e secondo quali standard. Il subappalto, se non è rigidamente controllato, frammenta la responsabilità e apre spazi pericolosi in cui si può insinuare la superficialità o il disordine operativo. E il prezzo, in questi casi, non è una questione contabile: lo pagano i pazienti, i medici e tutto il personale sanitario.

Occorre garantire trasparenza e rigore nei controlli

A fronte di un servizio che incide direttamente sulla sicurezza delle persone, chiediamo che Regione e Asrem garantiscano trasparenza, tracciabilità e rigore nei controlli, anche con la pubblicazione periodica dei dati e con la verifica puntuale dei contratti e delle prestazioni erogate. Chiediamo quindi se Asrem abbia effettuato audit interni per controllare il rispetto dei protocolli igienico-sanitari, in quali strutture, e con quali esiti.

L’interpellanza punta anche a chiarire se il personale impiegato nei servizi di sanificazione sia in possesso dei requisiti richiesti e abbia ricevuto una formazione specifica per operare in contesti ospedalieri. Insomma, chiediamo di fare luce sulla catena di responsabilità tra appaltatore e subappaltatori, per capire come siano ripartiti compiti e obblighi e come si garantiscano qualità, sicurezza e tracciabilità. Altro nodo riguarda i dati sulle infezioni correlate all’assistenza (ICA) dal 2022 a oggi. C’è da chiarire se i dati siano disponibili per struttura, reparto e tipologia di infezione, e quali strumenti di verifica siano stati adottati per valutarne l’andamento.

Il tema non riguarda solo l’affidabilità della prestazione ma la capacità del sistema sanitario regionale di garantire standard minimi di prevenzione e trasparenza e, soprattutto, una elevata qualità del servizio ai degenti.

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