MoVimento 5 Stelle Molise

Rischio chiusura Medicina ad Agnone, chi sono i veri responsabili?

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Il reparto di Medicina dell’ospedale Caracciolo di Agnone è a rischio chiusura per svariati motivi, legati anche alla solita lentezza burocratica. Siamo davanti a una storia che conferma come la politica, con la sua inerzia, mette in ginocchio la Sanità rischiando di tagliare servizi ai cittadini.

Di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise

Il rischio di chiusura del reparto di Medicina dell’ospedale Caracciolo è dovuto anche alla lentezza burocratica di un iter che fa capo alla Giunta regionale e all’Asrem.

Solo a loro, sia chiaro, non ai commissari. E lo dico per evitare i soliti scaricabarile.

Di recente sono stato proprio in Asrem per un colloquio con la responsabile del Settore Gestione Risorse umane, Loredana Paolozzi, in merito al rischio chiusura del reparto agnonese dovuto alla lentezza con cui sta procedendo l’iter del concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di due dirigenti medici di Medicina interna da assegnare al Caracciolo.

Attenzione alle date. L’avviso pubblico è stato pubblicato lo scorso 11 luglio, mentre il 29 settembre è scaduto il termine per fare domanda. Dopo oltre un mese, però, nonostante molteplici manifestazioni d’interesse arrivate, è ancora tutto fermo. Questo anche perché, come si legge nella delibera di Giunta numero 423, solo il 28 ottobre scorso la Regione ha nominato un membro della Commissione giudicatrice.
Ora, quindi, la nomina è avvenuta e il 28 novembre prossimo, in base a quanto ci hanno garantito, dovrebbe riunirsi la Commissione per riprendere l’iter di assunzione dei due medici. Tuttavia il Primario di Medicina, Giovanni Di Nucci, andrà in periodo di ferie forzate, prima del pensionamento previsto il 26 gennaio 2020, mentre al collega Luciano D’Agostino scadrà il contratto a tempo determinato. Il risultato è che tra due settimane il reparto, l’unico rimasto in funzione al Caracciolo, rischia seriamente nonostante l’impegno dello stesso dottor Di Nucci che, per ‘spirito di servizio’, garantirà comunque il controllo in reparto fino al pensionamento.

Insomma, dobbiamo scongiurare la chiusura di Medicina in tutti modi, perché è inconcepibile che a pagare sia sempre la comunità. Per questo, ora Regione e Asrem devono risolvere il problema. La sopravvivenza del reparto è materia loro, non c’entra nulla con il commissariamento della Sanità, questo è bene spiegarlo. Trovino quindi una soluzione, magari prorogando il contratto al dottor D’Agostino, magari inviando qualcuno in comando da Isernia o predisponendo incarichi libero professionali. Regione e Asrem hanno la possibilità di evitare la chiusura del reparto, hanno gli strumenti per farlo e quindi devono attivarsi.

Dobbiamo evitare la morte dell’ospedale per consunzione e noi faremo di tutto in questo senso. Ricordo che la presenza del reparto di Medicina ad Agnone è prevista all’interno di un Piano operativo sanitario approvato con legge dello Stato, quindi la sua chiusura potrebbe profilarsi come interruzione di pubblico servizio. Io non mi tiro indietro e, se servirà, sono pronto a denunciare la questione a tutte le autorità competenti. Questi comportamenti non competono ai commissari, ma influiscono direttamente sulla vita dei cittadini e sulle scelte dei medici. Sono anche queste lungaggini che hanno fatto perdere attrattività ai nostri ospedali determinando una mobilità passiva mostruosa, e hanno finito per svilire la fiducia dei medici nel sistema sanitario regionale.

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