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Via delle Frasche: discarica a cielo aperto

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Inciviltà, incuria e carenza di servizi, regnano sovrani a Campobasso.

A due passi dall’Istituto per Geometri e dalla Casa di Riposo Pistilli, ci si imbatte in uno scenario a dir poco desolante che, se non arginato in tempi ristretti, rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza ambientale. In una delle periodiche attività di monitoraggio del territorio cittadino, abbiamo infatti rinvenuto, nel piazzale sottostante il curvone che da Via delle Frasche porta verso Via Sicilia, un ampio deposito abusivo di materiali ingombranti, con netta prevalenza di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, “calcinacci” e scarti edili inerti evidentemente provenienti da piccoli lavori di ristrutturazione.

Va detto che entrambe le tipologie di rifiuti rinvenuti, sono classificabili come “rifiuti speciali” e necessitano di particolari processi di smaltimento; per i primi (RAEE) vige l’obbligo di conferimento presso le “isole ecologiche”, un servizio attivo e funzionante nella nostra città presso il sito di S.Maria de Foras, dove i cittadini possono recarsi per depositare rifiuti ingombranti di vario genere, tra cui appunto i “RAEE” (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Va quindi denunciato, in questo caso, lo scarso senso civico di quanti, a dispetto delle più elementari norme di civiltà, di rispetto per l’ambiente e per la propria città, decidono di disfarsi nel peggiore dei modi di questi materiali, abbandonandoli a margine delle strade nottetempo ed al riparo da sguardi indiscreti.

Nel caso specifico è opportuno ribadire che il sito in questione, privo di qualsiasi forma di controllo e sorveglianza, non è nuovo a questi episodi e più volte, in passato, da parte dei cittadini, è stato necessario segnalare il fenomeno, per ottenerne la bonifica; ci si chiede se dai rilievi delle matricole e dei numeri seriali delle apparecchiature abbandonate, sia anche possibile risalire, da parte delle competenti autorità, ai proprietari e quindi ai responsabili di tali gesti.

Discorso diverso invece va fatto per i rifiuti inerti derivanti da lavori edili. I calcinacci, infatti, risultano di non facile smaltimento poiché non possono essere introdotti nei cassonetti, anche se in tantissimi purtroppo lo fanno, né possono essere conferiti presso un’area autorizzata comunale poiché tale servizio non esiste. Al riguardo va precisato che la normativa prevede che tali rifiuti possono essere depositati presso appositi siti, nel nostro caso solo privati, ma esclusivamente da parte di ditte ed imprese edili accreditate. Quello che la norma non prevede, è la casistica, molto diffusa, che molti cittadini provvedano a realizzare in proprio piccoli lavori domestici senza avvalersi di imprese, producendo quantità non “industriali” ma comunque rilevanti di calcinacci, senza alcuna possibilità di smaltimento “legale”.

Da qui nasce il fenomeno dell’abbandono indiscriminato in ogni angolo ed anfratto della città, soprattutto nelle vie di campagna e di periferia, come nel caso di via delle Frasche, o “dilazionato” nei cassonetti, con conseguenti danni alle compattatrici, conseguenti danni ambientali con lo sversamento in discarica e notevoli costi per la collettività.

E’ quindi innegabile, che la mancanza di servizi adeguati sia all’origine della diffusione sul territorio di micro discariche abusive a cielo aperto più o meno grandi.

Al tal riguardo, più volte l’Amministrazione Comunale negli ultimi anni è stata ufficialmente interessata al problema, sollecitata da parte di associazioni ambientaliste ed iniziative nell’ambito del Consiglio Comunale, a porre rimedio a tale paradossale situazione, chiedendo che venisse realizzata un’area specifica, magari presso la stessa isola ecologica, dove poter regolarmente conferire, da parte di privati cittadini, quantitativi modesti di calcinacci, riconducibili a lavorazioni domestiche private, così come avviene per altre tipologie di rifiuti speciali.

Ad oggi, se non il fatto che nuove discariche continuano a spuntare sul suolo cittadino, nulla è stato però posto in essere dall’attuale Amministrazione Comunale per fronteggiare adeguatamente il problema: le lungaggini burocratiche, i cavilli formali e soprattutto la sottovalutazione del problema, hanno come sempre prevalso sul buon senso, dimostrando ancora una volta l’assoluta inconcludenza dell’amministrazione cittadina, incapace di agire ed indifferente alle istanze costruttive e propositive della cittadinanza attiva.

Nell’auspicio dell’immediata rimozione e bonifica della discarica abusiva rinvenuta, chiediamo che vengano urgentemente adottate tutte le iniziative possibili per arginare il fenomeno diffuso dell’abbandono dei calcinacci, sia mediante maggiori e più capillari controlli, sia con l’applicazione di sanzioni ai trasgressori, ma soprattutto attraverso la realizzazione di un’area di stoccaggio a norma, affinché il cittadino venga messo nelle condizioni di poter rispettare le leggi, l’ambiente ed il bene comune.

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