MoVimento 5 Stelle Molise

Olimpiadi delle idee, le cinque azioni per una sanità pubblica e di qualità

0

Sabato 25 e domenica 26 luglio il MoVimento 5 Stelle nazionale ha promosso le “olimpiadi delle idee”: cittadini, portavoce, esperti e stakeholders si sono confrontati sui nuovi modelli da attuare per progettare, insieme, un futuro migliore per l’Italia. Il nostro Andrea Greco ha moderato il dibattito dedicato a “Sanità pubblica e di qualità”, a cui hanno partecipato ospiti d’eccezione, come il vice ministro della salute, Pierpaolo Sileri. Cinque le azioni proposte per rilanciare la nostra sanità pubblica, a partire dal riequilibrio del rapporto tra pubblico e privato, passando per la riduzione delle diseguaglianze, fino al potenziamento della rete territoriale, con particolare attenzione ai più deboli.

Di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise

Nel fine settimana a Milano ho avuto l’onore di moderare il dibattito durante le Olimpiadi delle idee, su un tema che mi sta particolarmente a cuore, “Sanità pubblica e di qualità“, nell’ambito della prima edizione totalmente digitale del Villaggio Rousseau.

In qualità di membro del Team del Futuro per la Sanità ho dialogato con relatori d’eccezione su come rilanciare una sanità pubblica e di qualità come baluardo a tutela del diritto alla salute. Solo la sanità pubblica risponde ad emergenze come quella del Covid-19 che, ahinoi, è lungi dal potersi considerare superata.

Nei diversi interventi abbiamo presentato cinque azioni strategiche da mettere in campo, emerse grazie ad uno studio costante ed appassionato dei limiti e delle potenzialità della nostra sanità. “Azioni che già ispirano i progetti di legge su cui stiamo lavorando da due anni. La pandemia – ha ricordato la senatrice M5S Mariolina Castellonerappresenta un’opportunità per delle scelte ancora più coraggiose, a partire dagli investimenti strutturali e dalla riforma del 118, ma anche dalla valorizzazione del personale medico. Abbiamo, ad esempio, raddoppiato le borse di specializzazione e stiamo stabilizzando i tantissimi precari della sanità”.

Prima azione – Il rapporto tra pubblico e privato va riequilibrato

Il rapporto tra pubblico e privato va necessariamente riequilibrato: dovrà essere l’ente pubblico, in maniera netta, inequivocabile e trasparente a stabilire indirizzo e scelte complessive, sulla base del reale fabbisogno e della programmazione. Le strutture private dovranno adeguarsi in funzione integrativa e mai sostitutiva. In altre parole, spetta alle Asl rilevare i fabbisogni in materia di salute, tenendo conto in questa fase dell’andamento epidemiologico e, in generale, su basi oggettive, per esercitare in maniera seria il ruolo di committente. “In Molise, il ricorso costante all’extra-budget – ha denunciato don Francesco Martino, Segretario Nazionale del Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche – ha costretto la sanità molisana in disavanzo sanitario: le strutture pubbliche hanno subito tagli, mentre i privati ne hanno assorbito le funzioni e maturato guadagni crescenti, sfruttando il gap creatosi nel pubblico indebitato”.

Seconda azione – Stabilire un nuovo rapporto tra governo centrale e Regioni

C’è poi bisogno di un nuovo rapporto tra Governo e Regioni: solo uno sguardo d’insieme può cogliere e colmare le diseguaglianze, per realizzare un sistema sanitario omogeneo, in linea con i principi della nostra Costituzione. Venti sistemi sanitari diversi hanno mostrato un’incapacità di reagire con la dovuta prontezza ed efficacia alla pandemia. Perciò, la distribuzione delle risorse provenienti dal Decreto Rilancio e dall’Europa per potenziare i Sistemi Sanitari Regionali dovrà avere l’obiettivo primario di correggere le disuguaglianze tra le Regioni. “Riequilibrio che è al centro dell’azione governativa – assicura Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute – così come correggere le anomalie nei rapporti tra pubblico e privato, che abbiamo constatato in diverse regioni. E continuare con gli investimenti per ridurre i divari evidenziati dal Covid: ad esempio in Molise – ha proseguito il viceministro – si chiudono ospedali in zone disagiate e i punti nascita. Una revisione è allora necessaria: gli ospedali, dove servono, non devono essere chiusi, ma magari ampliati”.

Terza azione – Riorganizzazione delle reti delle emergenze in diversi livelli di complessità

Va ripensata la relazione tra ospedale e territorio. Il Covid-19 ci ha insegnato che le epidemie si combattono e si sconfiggono sul territorio. Sarà cruciale una riorganizzazione delle reti delle emergenze in diversi livelli di complessità (hub-spoke), ma anche il potenziamento della rete territoriale, con particolare attenzione anche alle fasce più deboli della popolazione. “In particolare, sono i malati cronici e gli anziani, maggiormente nel Sud Italia – ha raccontato Walter Mazzucco, Epidemiologo e Professore associato di igiene e medicina preventiva – a risentire delle croniche sofferenze dei servizi sanitari. In generale, va cambiato l’approccio sanitario da ospedale-centrico a un sistema cooperativo e decentralizzato, fatto di prevenzione, cure intermedie, ospedali di comunità e assistenza domiciliare. Ma è fondamentale intervenire su problemi atavici come gli sprechi, l’ingerenza impropria della politica e la corruttela”.

Proprio per gli anziani, i disabili, i malati cronici – ha spiegato Sabino Tota, Esperto del Team del Futuro Sanità – proponiamo la figura del tutor delle fragilità, che li assista negli adempimenti amministrativi, nella pianificazione dei controlli terapeutici, nell’accertare la corretta esecuzione dei piani assistenziali individuali, nel segnalare i disservizi, nell’evitare l’ospedalizzazione quando non necessaria. Il tutor dovrà essere un soggetto terzo che aiuti a valutare la qualità dell’assistenza per una migliore programmazione delle attività territoriali di Regioni e Asl”.

Quarta azione – Nuovi paradigmi nella relazione tra ospedale e territorio

C’è un tema che riguarda le cosiddette periferie, che da molisano mi tocca da vicino: dobbiamo garantire i necessari servizi ospedalieri alle nostre aree interne, spesso dimenticate, dove l’assistenza sanitaria fa la differenza tra la vita e la morte dello stesso territorio. “Il famigerato Decreto ministeriale 70 (Balduzzi) – spiega don Francesco Martino – ha condannato le aree periferiche ad un deserto sanitario, in virtù di criteri meramente economici piuttosto che qualitativi”.

Quinta azione – Formazione post laurea e rivoluzione del ruolo dei medici di base

La formazione post laurea può offrire un punto di partenza per la rivoluzione del ruolo dei medici di base. Anche in risposta all’emergenza epidemiologica. Per fare ciò sarà necessario incentivare la scuola di formazione universitaria per contrattualizzare nuovi medici di medicina generale e potenziare la rete territoriale.

Durante la diretta abbiamo chiesto agli spettatori di valutare queste cinque azioni: per la stragrande maggioranza degli utenti, la priorità è il riequilibrio tra pubblico e privato. Non a caso, parliamo di una delle nostre battaglie, tanto in Consiglio regionale del Molise che a livello nazionale. Un tema sul quale non abbasseremo mai la guardia.


Dibattito sulla sanità pubblica e di qualità. In ordine, da sinistra a destra: Andrea Greco (portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise), Pierpaolo Sileri (Viceministro della Salute), Mariolina Castellone (Senatrice M5S), Walter Mazzucco (Epidemiologo), Sabino Tota (Esperto Team del Futuro Sanità) e Francesco Martino (Segretario Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche).

Condividi

Comments are closed.