Proviamo vergogna e profondo sdegno per la bocciatura della nostra proposta di legge a prima firma del capogruppo M5S Andrea Greco che mirava a istituire una Commissione speciale antimafia in Molise. Una proposta di buonsenso, urgente e necessaria per la nostra regione, respinta dal centrodestra con motivazioni inconsistenti e pretestuose.

Non esistono scuse per bocciare una proposta del genere, tanto più in un momento storico in cui la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) lancia un allarme chiaro che conferma le infiltrazioni dalla provincia di Foggia in basso Molise e dalla Campania a Campobasso e Isernia, con particolare attenzione agli interessi che possono generare le commesse pubbliche e ai fondi del Pnrr.

Di fronte a tutto questo, il centrodestra si è attaccato a questioni tecniche e di formula, parlando di difficoltà nel trovare uno stanziamento che ammonta a poche decine di migliaia di euro l’anno per attività di divulgazione e formazione che il Consiglio regionale, su questo tema, dovrebbe fare partendo dalle scuole. Una cifra irrisoria per una regione che trova risorse per ogni cosa quando vuole, ma che improvvisamente diventa un ostacolo insormontabile quando si tratta di contrastare la criminalità organizzata.

Basti pensare che una singola seduta di Consiglio regionale costa più di quanto servirebbe per finanziare le attività di una Commissione di studio sul fenomeno mafioso, che ad ogni modo potrebbe funzionare anche in modo del tutto gratuito.

Non esistono, quindi, scogli insuperabili di fronte alla necessità di dire in modo forte e chiaro no alla criminalità. Per questo abbiamo respinto la richiesta del presidente del Consiglio Quintino Pallante di ritirare la proposta per riesaminarla: bastava approvare i nostri emendamenti o proporne di nuovi. Invece anche in questo caso il tentativo della maggioranza è stato uno solo: disinnescare politicamente un atto che di politico non aveva nulla.

La nostra proposta prevedeva la possibilità di avvalersi di esperti a titolo gratuito, di utilizzare gli ordinari stanziamenti del bilancio consiliare, di confrontarsi con la Commissione nazionale antimafia. Strumenti concreti per fare della legalità una priorità reale.

La maggioranza invece ha spostato la questione sul piano politico: non solo bocciando la nostra proposta, ma depositandone una alternativa a nostro avviso meno efficace, solo per mettere “una bandierina” sul tema della legalità. Una operazione di facciata che non risponde alle esigenze vive del territorio.

Intanto il Molise resta tra le poche regioni d’Italia senza una Commissione speciale antimafia. Una vergogna che macchia l’immagine della nostra regione e lancia un messaggio ingiustificabile ai molisani. Senza considerare, poi, il voltafaccia di alcuni esponenti dell’attuale maggioranza di centrodestra che nella scorsa legislatura hanno votato e approvato una nostra proposta analoga per istituire una Commissione che portato risultati disponendo tanti nuovi progetti sul tema..

L’amara verità è che quando la politica tace, la mafia vince.
Giovanni Falcone diceva che “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Oggi il Molise aveva l’opportunità di lasciare un’eredità importante ai posteri, per il bene di tutti. Invece il centrodestra ha scritto un’altra pagina buia della storia politica di questa regione.

Lo ricordiamo a noi, ma lo ricordiamo a tutti: i cittadini a cui sono affidate le funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore.
È un giuramento che abbiamo fatto e che intendiamo rispettare. Sempre.

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