MoVimento 5 Stelle Molise

Requiem di un (ex) Senatore

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Vogliamo ricordarlo così Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale del Popolo delle Libertà, con gli occhi chiusi mentre canta l’inno di Mameli sulla scalinata del Tribunale di Milano, a supporto di quel Silvio Berlusconi che di lì a poco gli avrebbe soffiato via il posto in Senato, facendosi eleggere, al suo posto e per la seconda volta, nella circoscrizione molisana. Mai pago, il nostro insaziabile temerario, si reinventa adesso “opinionista politico”, ingegnandosi in una sua personalissima interpretazione degli eventi che si stanno verificando in Parlamento e del ruolo che il Movimento 5 Stelle sta, in queste settimane, assumendo.

Cogliendo l’illuminante affresco del Nostro, non possiamo non approfittare di questa occasione per chiarire quelli che sono, troppo spesso, scenari volutamente alterati e distorti, ultimo sussulto di un sistema politico ormai alla canna del gas. Una cosa è certa, se avessimo curato il cancro politico italiano, piaga ultra-ventennale del nostro paese, con la stessa dose di medicinali somministrata puntualmente ad ogni starnuto grillino, forse oggi vivremmo in un Paese migliore e potremmo godere, quantomeno, di una classe politica più credibile. Ma così non è stato e si sa, in Italia il raffreddore si cura col napalm e la malaria con una tisana al gelsomino.

Anzitutto noi abbiamo chiaramente detto durante tutta la nostra campagna elettorale, ma anche durante gli anni precedenti, che mai avremmo appoggiato con la fiducia un governo del PD o del PDL, ma avremmo votato legge per legge, emendamento per emendamento. In buona sostanza l’accusa in questo caso è di eccesso di coerenza.
Poi quello che emerge è che per colpa nostra e della nostra coerenza il Paese è senza una guida in un momento di grande crisi. Invece in questo modo stiamo ridando dignità al Parlamento che è l’organo legislativo, quindi che prepara, propone e vota le leggi, mentre il Governo deve tornare ad essere l’organo esecutivo che non deve agire imponendo fiducie e decreti per far passare la sua linea, trasformando il Parlamento in un esercito di burattini che votano “Sì” o “No” a seconda delle indicazioni dei partiti, come visto in questi ultimi anni. Ci accusano poi di essere impreparati ed inadeguati, ma di inadeguati a Palazzo Madama e a Montecitorio ne abbiamo visti ben altri di personaggi. Sono ormai decine le interrogazioni e i disegni di legge presentati dal Movimento 5 Stelle, sui temi che più sentiamo e per le quali cerchiamo anche di tastare la credibilità delle proposte di governi o di governissimi: per ora però le Commissioni Permanenti, nonostante le nostre continue richieste, non sono ancora partite e di conseguenza tutto è paralizzato.

Siamo convinti che la strada intrapresa è quella giusta, sarà un passaggio culturale prima ancora che politico, sarà un percorso lento, attraverso il quale mettere al centro dell’azione politica la trasparenza e la partecipazione e finalmente “far tornare di moda l’onestà“.

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