Vista la grave situazione economica in cui versa la Regione, visti i sacrifici richiesti ai cittadini molisani, viste le nostre continue richieste ai tagli dei costi della politica e non solo, coerentemente con quanto dichiarato in campagna elettorale, abbiamo proposto nella legge finanziaria 2014 un taglio anche per le spese dei dirigenti regionali. Seppur evidenti le contrazioni rispetto al Direttore Generale della vecchia legislatura, abbiamo chiesto che la retribuzione di posizione dei dirigenti si contenesse nei limiti previsti dal contratto collettivo nazionale del lavoro. Facciamo un po’ di chiarezza! Il compenso dei dirigenti è composta da tre voci:
– la quota per la retribuzione tabellare, pari ad euro 43.310,90, come da CCNL del 03/08/2010 che fissa le quote di adeguamento annuo dal 2009 pari ad euro 103,30, ma mai adeguati.
– la quota per la retribuzione di posizione che, come stabilito all’art. 5 comma 3 del CCNL del 03/08/2010, è contenuta in un importo minimo di euro 11.533,17 a un importo massimo di euro 45.102,87. Tuttavia resta ferma la disciplina prevista all’art. 27 del CCNL del 23/12/1999 che al comma 6 cita “Le Regioni e le Province, nell’ambito delle risorse disponibili ai sensi dell’art. 26, possono determinare valori superiori a quello massimo indicato nel comma 2 per la retribuzione di posizione delle funzioni dirigenziali di massima responsabilità previste dai rispettivi ordinamenti, qualora gli stessi enti, nell’ambito delle regole definite in base alla loro autonomia organizzativa, non conferiscano, all’interno o all’esterno, i relativi incarichi mediante contratto individuale a termine di diritto privato con oneri a carico dei singoli bilanci.” … e i nostri sette contratti stipulati sono tutti di diritto privato con tempo determinato.
– retribuzione di risultato fissata in funzione degli obiettivi raggiunti e che, come si evince dalla tabella nella sezione trasparenza del sito della Regione Molise varia da un minimo di circa euro 20.000,00 a un max di circa euro 30.000,00.
L’emendamento è stato respinto con l’astensione del consigliere Monaco.