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Sanità, salviamo emodinamica: M5S in piazza a Isernia accanto ai cittadini

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Il reparto di Emodinamica di Isernia va difeso senza indugio, e l’attenzione sul tema deve restare massima. Per questo motivo, giovedì 14 marzo saremo al fianco di cittadini, amministratori, associazioni e studenti per manifestare a difesa dell’ospedale Veneziale di Isernia e in generale della sanità pubblica.

Sin dal momento della pubblicazione della bozza del nuovo Programma operativo sanitario 2023-2025 abbiamo contestato fortemente la decisione di accorpare il presidio salvavita di Isernia a quello del Cardarelli di Campobasso: una scelta totalmente illogica che metterebbe a rischio la vita di migliaia di cittadini della provincia pentra. C’è in gioco il destino di un intero territorio, e il diritto alla salute dei cittadini non può essere messo in discussione di fronte a nulla.

Il capogruppo Andrea Greco: «Sulla base di questa convinzione, alcune settimane fa abbiamo avanzato una richiesta di Consiglio regionale monotematico – di cui sono stato primo firmatario – sul Pos. In quella sede, tutta l’assise ha sottoposto al presidente Roberti un impegno anche al fine di scongiurare l’accorpamento dell’Emodinamica di Isernia. Il documento, però, è stato licenziato e inviato a Roma in valutazione preventiva, di fatto, senza tener conto di quell’impegno.
Restiamo fermamente convinti che questo sia il preludio alla chiusura del reparto. E per tali motivi, giovedì aderiremo alla manifestazione.
Ma non solo, perché su questo tema depositeremo anche una nuova mozione in Consiglio regionale, a mia prima firma: è ora che la politica dica chiaramente da che parte sta, se da quella dei molisani o di chi vuole demolire la nostra sanità pubblica».

L’obiettivo che ci poniamo è quello di ribadire un concetto: la sanità pubblica va tutelata, bisogna scongiurare il rischio di uno smantellamento progressivo della rete dell’emergenza-urgenza, e non c’è decreto o parere ministeriale che tenga di fronte al diritto alla salute.

Non bastano e non servono a nulla, quindi, le paventate rassicurazioni su un impegno futuro a reperire il personale per rendere il reparto pienamente operativo, h24. Ad oggi, infatti, non si capisce su che base poggi la decisione di accorpare l’Emodinamica di Isernia, lasciandone attive tre nella provincia di Campobasso: due pubbliche e una privata.

Tutto questo senza tener conto che il territorio è costituito da aree montane che non riuscirebbe a raggiungere il capoluogo in 60 minuti, e neanche del fatto che già oggi il presidio riesce a garantire quasi il servizio h24 grazie all’arrivo di nuovi cardiologi. E senza considerare, inoltre, l’aspetto antieconomico dell’accorpamento, che andrebbe a limitare la mobilità attiva da regioni limitrofe, nello specifico dall’alto casertano e dal Lazio, che di fatto è in grado di generare il reparto del Veneziale.

L’intera maggioranza ci metta la faccia, e i consiglieri regionali della provincia di Isernia chiariscano definitivamente la loro posizione politica in tema di sanità, senza dispensare slogan che nei fatti non si tradurranno in nulla di concreto.

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