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Beni confiscati alle mafie: la valorizzazione passa anche per i fondi Pnrr

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Il 23 novembre 2021, l’Agenzia nazionale per la coesione territoriale ha pubblicato un bando per la valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie. Il Governo ha deciso di destinare circa 250 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza a questi progetti, considerati ‘interventi speciali per la coesione territoriale’. Quella dei fondi del Pnrr, anche per questo particolare segmento, è un’opportunità da non perdere.

di Vittorio Nola

Obiettivo dell’iniziativa lanciata con specifico provvedimento del Consiglio direttivo dell’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), è la riqualificazione di almeno 200 beni immobili confiscati, purché essi siano già stati destinati al patrimonio disponibile dei Soggetti istituzionali proponenti.

Risorse concrete per la riqualificazione urbana e il contrasto alla criminalità organizzata

Uno strumento concreto, dunque, a disposizione di aree affette da gravi criticità sociali, economiche e ambientali, a causa della presenza pervasiva della criminalità organizzata. Le risorse del Pnrr dovranno servire per interventi di riqualificazione urbana, mediante innovativi sistemi di gestione del territorio e attraverso la realizzazione di piani integrati di sviluppo locale, come ad esempio il social housing in tema di politiche abitative.

Ma è anche un’occasione per potenziare i servizi pubblici di prossimità e i servizi di cittadinanza, agevolando la creazione di attività economiche nel settore della cultura, del sociale e del turismo, ovvero in quei comparti capaci di ridurre l’isolamento tipico delle zone colpite dalle infiltrazioni malavitose. In altre parole, si possono utilizzare queste risorse per riqualificare aree e immobili da destinare all’edilizia popolare o alle tante associazioni in attesa di una sede.

In Molise 11 beni confiscati alla criminalità

Dovrebbe essere ormai chiaro, almeno dopo la pubblicazione nel settembre 2020 del Rapporto della ‘Commissione speciale, a carattere temporaneo, di studio sul fenomeno della criminalità organizzata in Molise’, che la nostra regione non è estranea a questo tipo di problemi. Infatti, durante le Audizioni della Commissione, che ho avuto l’onore di presiedere, è emerso che sul nostro territorio sono presenti ben 11 beni confiscati alla criminalità organizzata, nei Comuni di Campomarino, Cantalupo nel Sannio, Venafro, Vinchiaturo e nei due capoluoghi di Provincia, Campobasso e Isernia.

Sarebbe perciò opportuno che i sindaci di questi Comuni si attivassero immediatamente per partecipare all’Avviso pubblico, così da ottenere risorse importanti per la crescita dell’intero Molise.

Scadenza fissata al 24 gennaio: urge convocazione Tavolo tecnico

Attenzione però, perché la scadenza è vicina: i progetti dovranno essere presentati entro il prossimo 24 gennaio. Auspico allora che ci sia un’immediata interlocuzione, che parta dai sindaci oppure dalle Prefetture di Isernia e Campobasso e arrivi all’Anbsc, di cui è responsabile il Prefetto Bruno Corda.

Insieme, questi soggetti istituzionali possono individuare velocemente gli interventi e le procedure migliori per inviare le candidature in tempi rapidi. I tempi sono ristretti, ma alcuni progetti di valorizzazione possono essere ancora inseriti, se si convoca con urgenza un Tavolo tecnico specifico.

Queste azioni nel solco della legalità e questi fondi costituiscono un’opportunità che il Molise non può e non deve perdere.

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